In teoria zona arancione, in pratica sono sempre di più i pois delle zone rosse in Sicilia che adesso più che mai rischia il lockdown in tutto il territorio.
I contagi non accennano a diminuire: nelle scorse 24 ore si sono registrati 1.542 nuovi positivi nell’isola su 29.503 tamponi processati, con una incidenza del 5,2%. Una percentuale certamente più alta rispetto alla media nazionale che si attesa al 4,8%.
Così la Regione si colloca al terzo posto dopo Campania e Lombardia per numero di contagi giornalieri. Maglia nera anche per i decessi che ieri erano 33: tanta anche la pressione negli ospedali con un aumento di 25 unità a regime ordinario e 9 nuovi ricoverati in terapia intensiva. L’Isola va in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove invece sembra che le strutture abbiano un po’ di respiro.
La zona rossa regionale sembra ormai annunciata: la conferma arriverà domani a seguito del confronto settimanale con la cabina di regia. Intanto il governatore Nello Musumeci ha disposto quattro nuove zone rosse e ne ha prorogate altre otto.
Le nuove restrizioni – in vigore da venerdì 16 a mercoledì 28 aprile – riguardano: Catenanuova e Cerami, in provincia di Enna; Mussomeli, nel Nisseno; Sant’Alfio, in provincia di Catania. I provvedimenti, necessari per l’aumento considerevole del numero dei positivi al Covid, sono stati richiesti dalle amministrazioni comunali e a seguito delle relazioni delle Aziende sanitarie provinciali.
Le proroghe – da domani fino a giovedì 22 aprile – sono state invece adottate, su richiesta dei sindaci, per: Caltanissetta; Biancavilla, in provincia di Catania; Centuripe, Pietraperzia e Regalbuto, nell’Ennese; Francavilla di Sicilia, in provincia di Messina; Lampedusa e Linosa, nell’Agrigentino; Mazzarino, nel Nisseno.
Intanto anche Acireale ha superato la soglia di contagi che decreta la zona rossa: il sindaco Stefano Alì ha dunque inviato la documentazione pertinente al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
E.G.