Il pistacchio è l’oro verde siciliano. La mission di Clean Pistachio è valorizzare al massimo le qualità di questo alimento, nella nostra regione. Per questo sono stati “messi a dimora” già 150 piante di pistacchio nel terreno dell’azienda agraria dell‘I.I.S “Benedetto Radice”. Inizia qui, infatti, la fase sperimentare del progetto finanziato dalla sottomisero 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020.
L’iniziativa sarà presentata domani, mercoledì 17 febbraio, alle 9:30 presso l’Azienda agricola Parco Salanitro, via San Leo, Adrano. Presenti il responsabile scientifico del progetto Giancarlo Polizzi, docente Di3A, la innovation broker Marzia Signorello, Biagio Prestianni, presidente della Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo Bronte Società Agricola, che è ente capofila, la dirigente scolastica Maria Pia Calanna e gli altri ricercatori del Di3A coinvolti nelle attività progettuali.
Nuove applicazioni per le piante di pistacchio
Il terreno di 5mila metri quadrati è stato delimitato in 4 particelle dove sono stati piantati 4 diversi cloni di pistacchio (2 innestati e 2 da innestare). L’obiettivo: nuove applicazioni di difesa in piante di pistacchio giovanissime. Tramite inoculazioni artificiali dei principali patogeni riscontrati su queste piante si applicheranno nuove metodologie di lotta. Il progetto Clean Pistachio, poi, si impegna nella valorizzazione delle colture (biologiche, convenzionali e DOP) e dei prodotti trasformati.
Chi sta dietro Clean Pistacchio?
Tantissime le persone che hanno seguito e seguiranno il progetto: 9 i partners. Fra questi: la “Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo Bronte”, 6 aziende agricole siciliane e il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, oltre lo stesso istituto di Bronte. Tre anni di attività per la sperimentazione di tecnologie innovative a ridotto impatto ambientale che possano rendere la gestione della coltura eco-compatibile e sostenibile.
Prima del trapianto effettuati lavori di sistemazione delle terrazze con livellamento delle stesse e concimazione di fondo al fine di rendere più fertile il terreno. La parcellizzazione del campo consentirà di mettere a confronto le piante inoculate con i “testimoni” del confronto. I lavori proseguiranno a pieno ritmo per la realizzazione dell’impianto di micro-irrigazione. La realizzazione di questo progetto consentirà, inoltre, la sinergia tra le imprese agricole e lo sviluppo delle innovazioni che rispondono ai bisogni reali delle imprese.
Pistacchio siciliano: gusto, occupazione ed ecosostenibilità
La coltivazione del pistacchio rappresenta una unicità nel territorio di Bronte, la cui superficie è caratterizzata per il 90% da un terreno vulcanico, che da un lato gode di ottima fertilità ma dall’altro è per larga estensione roccioso. Ciò rende difficilissimo l’uso di macchinari che consentirebbero di abbassare i costi di produzione.
Ma tutto ciò incide positivamente sull’occupazione del territorio e le risorse economiche della popolazione locale oltre alla notorietà internazionale del paesino. Il progetto, in più, non coinvolge solo azienda pistacchicole etnee ma tutto il comparto al quale saranno trasferite innovazioni di processo e di prodotto che permetteranno di ottenere una produzione “eco-friendly”.
Vantaggi
I vantaggi saranno sia tecnici in quanto si otterrà una migliore qualità del prodotto, grazie ad una sensibile riduzione o eliminazione di composti di sintesi, che economici grazie ad una riduzione dei costi di produzione.
G.G.