La seta, materiale antico e raffinato, sta assumendo un nuovo ruolo nel panorama del fashion sostenibile: non più solo lusso tradizionale, ma autentica fibra circolare. La ricerca e le tecnologie tessili la stanno trasformando in un tessuto riciclabile e biodegradabile, in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale dell’abbigliamento.
Un valore naturale
La fibra di seta si distingue per le sue caratteristiche: è naturale, biodegradabile e non rilascia microplastiche durante l’uso o il lavaggio. Secondo il Museo della Seta di Como, la seta «non solo è riciclabile e riutilizzabile, ma il suo processo di produzione presenta un impatto in diminuzione sull’atmosfera». Questo significa che, rispetto alle fibre sintetiche, la seta ha un percorso produttivo e di smaltimento molto più rispettoso dell’ambiente.
Materiale sostenibile nella pratica
Nel settore moda emergono marchi che puntano su questo materiale, ma certificato e tracciabile: per esempio, realtà che utilizzano seta organica, senza pesticidi, tinture non-tossiche e processi a basso impatto. In questo contesto, la seta diventa simbolo di un lusso responsabile: un capo realizzato per durare nel tempo, che evita sprechi e che può essere riutilizzato o assimilato al ciclo naturale alla fine della sua vita utile.
Sfide e potenzialità
Nonostante i vantaggi, la seta riciclabile affronta alcune sfide. La filiera richiede lavoro intensivo, alimentazione delle bachi da seta e coltivazione dei gelseti, che possono comportare consumo di risorse. Inoltre, la riciclabilità effettiva richiede che i capi non siano contaminati da fibre miste, trattamenti sintetici o sovratinture complesse. Per i brand e i consumatori, l’invito è quindi a scegliere tessuti di qualità.
Verso nuove opzioni e modelli di consumo
La diffusione in versione riciclabile del materiale va di pari passo con un modello di consumo più consapevole: comprare meno, scegliere meglio, valorizzare il lungo termine. L’adozione di fibre naturali riciclabili come la seta può facilitare la transizione verso la moda circolare, sia da parte dei produttori che dei consumatori.








