I fichi, un frutto che viene raccolto nel periodo tra il mese di giugno e quello di agosto, quindi fino a ottobre. La particolarità più evidente di questo frutto è quella relativa alla buccia, che con il passare deli mesi diventa sempre più molle e quindi facile da togliere.

Le proprietà nutritive e gli areali di coltivazione in Sicilia
Ma i fichi sono anche noti per le loro proprietà nutritive, in quanto sono un concentrato di vitamine, di sali minerali, come potassio, ferro, magnesio, ferro e rame, di acqua, di carboidrati, di fibre, di zuccheri semplici e di antiossidanti. Al contempo non contengono grassi e proteine, ma le loro proprietà favoriscono la regolarità intestinale e proprio la presenza degli antiossidanti porta anche a combattere lo stress ossidativo.
Da non dimenticare il latte di fico, che la medicina consiglia per spalmarlo sulla pelle per rendere la propria abbronzatura, in particolare nei mesi estivi, più forte e intensa. Oltre a ciò è utile per rimuovere le verruche e i porri grazie ai suoi enzimi proteolitici, che concorrono a sciogliere le proteine. Ma ci sono anche le controindicazioni, in quanto un uso spropositato può provocare irritazioni e ustioni.
Nella nostra Isola i fichi vengono coltivati in quattro areali: San Cono e Paternò nel Catanese, Roccapalumba nel Palermitano e Santa Margherita di Belice nell’Agrigentino. La produzione estiva e anche quella autunnale vengono favorite da due fioriture primaverili e la temperatura di conservazione è di 6 gradi.
Due diverse ricette di pizza
Negli ultimi tempi però essi sono presenti in diverse ricette anche salate e la conferma arriva dall’imprenditore della ristorazione Emanuele Serpa, che spiega come vengano prodotti nei suoi tre locali due diversi tipi di pizza.
«Noi nei nostri locali – sottolinea Serpa – facciamo la pizza in due modi. Il primo contiene il fiordilatte, il taleggio di capra girgentana, presidio Slow Food, i fichi infornati in 60-80 secondi e morbidi con un bel sapore, la rucola fresca piccante e il capocollo di Martina Franca, altro presidio Slow Food. La seconda ricetta ha invece il gorgonzola Dop, i fichi, sempre infornati, la cicorietta selvatica, il miele e le mandorle tostate con una base di fiordilatte».
Ma ovviamente con i fichi si possono fare tante altre cose di diverso tipo, come «i dolci, la crostata alla crema, un carpaccio abbinato al prosciutto crudo e a una burrata. Le colture nella zona dell’Acese sono poche, forse nella zona della Reitana, e parliamo comunque di un frutto prettamente stagionale».
Giuliano Spina








