Aggiornamento 18:00
Conferenza stampa del procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro e del colonnello dei carabinieri Rino Coppola per fare luce sull’atroce omicidio della piccola Elena Del Pozzo, uccisa dalla madre Martina Patti.
Secondo quanto riferito dai carabinieri, non è stato ritrovata l’arma del delitto. La notte precedente Elena aveva dormito nella casa dei nonni paterni, raccontano gli investigatori, e poi è stata accompagnata all’asilo dalla sorella del padre.
«La bambina è stata prelevata alle 13 dall’asilo dalla madre – spiega Coppola -. Nella denuncia lei racconta che intorno alle 15,30 ci sarebbe stato il rapimento. Alle 16 si reca alla Tenenza di Mascalucia per la denuncia. In un primo momento vista la particolarità dei dettagli non abbiamo voluto escludere nulla».
Per quanto riguarda il finto rapimento, gli investigatori hanno spiegato che la donna aveva chiamato in causa i precedenti penali del marito, con riferimento ai biglietti minatori arrivati all’ex sulla rapina da cui poi è stato assolto.
Alla donna viene contestato l’aggravante della premeditazione e l’accusa è di omicidio pluriaggravato e soppressione di cadavere.
«Sul terreno abbiamo trovato una pala e una zappa da giardino – dice Coppola – che si sarebbe procurata la mattina del delitto».
La bimba è stata uccisa con un fendente, forse un coltello da cucina con diversi colpi al collo, all’orecchio, alle spalle.
Il corpo era parzialmente coperto e inserito all’interno di 5 sacchi. Alla fine la donna accompagnata dal suo legale ha confessato dicendo di aver usato un coltello da cucina. Ma non ha saputo dare alcun dettaglio sul movente.
Ora il corpicino è all’obitorio del Cannizzaro dove sarà svolta l’autopsia.
Colonnello Sica
«Dalle indagini – spiega il colonnello Sica del reparto operativo – è’ emersa una famiglia non felice. Nemmeno la nascita della figlia è riuscita a ricompattare la coppia. Una possibile ragione del delitto potrebbe essere la gelosia nei confronti della nuova compagna del padre della figlia. Elena si sarebbe affezionata alla fidanzata del papà. Ma la donna non ha ammesso questo movente, anzi ha detto che non sa cosa sia accaduto».
Colonnello Coppola
«L’attività investigativa è partita ieri pomeriggio dopo la denuncia di rapimento della madre – continua il colonnello Coppola – Ha raccontato che nel tragitto dall’asilo a casa dei genitori sarebbe stata bloccata da alcuni uomini armati che avrebbero prelevato la piccola di quasi cinque anni. Noi abbiamo subito predisposto dei posti di blocca a Tremestieri. Accanto a queste attività di controllo abbiamo parallelamente avviato indagini per riscontrare il racconto».
«Per tutta la notte nella sede provinciale di Catania dei familiari – conclude -. La mamma fino a questa mattina ha insistito nella versione del rapimento della figlio. Poi quanto abbiamo mosso delle incongruenze emerse dopo l’analisi degli impianti di video sorveglianza, è crollata confessando il delitto».