Intrighi alla corte di Scionti in Cattedrale a Catania. Dietro questa edizione speciale di Sant’Agata che si svolgerà senza alcuna processione esterna e con le celebrazioni religiose a porte chiuse passa quasi in sordina l’assenza di Riccardo Tomasello presidente del Comitato per i festeggiamenti agatini.
Alla stampa ha dichiarato «Resterò a casa, con la mia famiglia e mi collegherò sui social o in TV. Sarà una festa intima e spirituale». Tomasello prende alla lettera ciò che dice tanto da non presenziare neanche alla consegna della candelora d’oro all’Arcivescovo metropolita Salvatore Gristina.
L’unica cerimonia che si svolge è proprio quella della candelora d’oro. E Tomasello non c’è.
Il presidente del Comitato per i festeggiamenti agatini avrebbe compiuto delle ingerenze poco gradite al parroco della cattedrale Monsignor Barbaro Scionti. Tutto ha inizio ad agosto scorso quando Riccardo Tomasello adotta in autonomia un’iniziativa: il presidente inaugura il museo delle candelore a San Nicolò La Rena e in quel contesto autorizza, senza prima passare dalla Curia, l’associazione “Devoti dell’Altarino” a curarsi dell’altarino di Sant’Agata il 17 agosto. Ma in quel giorno, senza festa a causa della pandemia, mancavano resonsabili e collaboratori del capovara.
L’autonomia di Tomasello, che pure nell’ultimo anno è stato in vista con numerose attività, infastidisce Scionti e comincia la battaglia interna.
A calmare le acque ci pensa il sindaco di Catania Salvo Pogliese. I tre membri, espressione della curia in seno al comitato per i festeggiamenti agatini, si fanno fuori: da chiarire se da dimissionari o no. Di fatto, il Comitato resta con i soli tre membri del comune. Andrebbero quindi rinnovate le cariche.
In questi giorni Riccardo Tomasello è invitato a tenersi alla lontana. Sarà Pogliese a supplire alla sua assenza lo ha già fatto anche in occasione della presentazione del programma sedendo lui al tavolo con il Vescovo e Monsignor Barbaro Scionti. Tomasello è grande assente, ieri sera in occasione della consegna della Candelora d’oro ed anche oggi in Cattedrale.