Osteopatia e insonnia, due cose che sono molto più collegate di quanto si possa credere. Secondo alcuni studi questa branca della medicina, per la quale negli ultimi anni abbiamo visto una sempre maggiore utilità, è di grande aiuto per prevenire i disturbi del sonno.
Il tutto grazie a un approccio olistico e globale su tutto l’organismo, intento a ripristinare l’equilibrio corporeo. Ma sappiamo molto bene che a contribuire all’insorgenza dell’insonnia concorrono anche problemi psicologici, come per esempio l’umore basso o la depressione, o relativi al malfunzionamento, che può essere anche momentaneo, di alcuni apparati.
Cos’è l’insonnia?
Il Dottor Alessandro Melia, osteopata, spiega in primis in cosa consiste l’insonnia e da cosa viene spesso causata nello specifico la sua insorgenza scendendo più nei dettagli.
«L’insonnia è un disturbo – afferma Melia – che può avere tante ripercussioni sulla salute e varie cause e concause, che vanno racchiuse in tre punti principali: fisiche e posturali, come tensioni muscolari, cervicali e del tratto dorsale, ma anche disturbi digestivi tipo reflusso, colon irritabile e gonfiori; neurofisiologiche, come iperattività del sistema nervoso autonomo, date da stress, ansia e cortisolo alto, che porta a un’alta infiammazione dentro al corpo; emotive e relative al proprio stile di vita. Ci vogliono una corretta igiene del sonno, ma anche accorgimenti, come il non bere caffeina dalle 18 o il non stare troppo a contatto con il telefono, che ha onde blu che influiscono negativamente sul rilassamento del corpo».
Come interviene l’osteopatia?
Per curare l’insonnia l’osteopatia interviene «tramite la terapia manuale con trattamenti su cervicale, diaframma per stimolare il sistema parasimpatico, che si occupa di gestire il rilassamento del corpo e il riposto. Ma c’è anche la riduzione delle tensioni muscolo scheletriche, soprattutto nella parte dorsale, cervicale e diaframmatica, per favorire un maggiore apporto di ossigeno e quindi il rilassamento dei tessuti e della psiche. Il miglioramento della digestione è di competenza sia medica che osteopatica, perché tramite delle tecniche si può portare un miglior circolo sanguigno nelle zone e indurre un rilassamento secondario che si riflette positivamente sul sonno. Le persone che vengono in studio da me hanno tensioni cervicali e diaframmatiche. Il trattamento porta a un maggiore rilassamento notturno».
Ma l’osteopatia ha anche un obiettivo ben preciso, ovvero quello di «eliminare tutte quelle tensioni che ostacolano il giusto funzionamento del corpo. L’osteopatia del sonno è fondamentale per una rigenerazione metabolica e dei tessuti e come conseguenza di un cattivo sonno ci possono essere delle ripercussioni nella qualità di vita dell’individuo. Il tutto ovviamente si può integrare a consigli medici, psicologici e allo stile di vita. Tra questi ci possono essere esercizi di respirazione e di rilassamento. Consiglio una buona integrazione tra buone abitudini serali e un percorso osteopatico per riequilibrare le tensioni del corpo e facilitare il rilassamento durante la notte. Sottolineo che per me l’osteopatia è proprio questo: accompagnare il corpo a ricordarsi come funzionava, prima che le tensioni e la vita di tutti i giorni lo bloccassero».
Come influisce l’iperattività nell’insorgere dell’insonnia?
Infine l’iperattività può essere un’arma a doppio taglio, soprattutto per chi non è iperattivo per natura.
«Chi non è iperattivo per natura, ma è costretto a esserlo da uno stile di vita frenetico e dai pensieri accumula più stress. Le influenze sono sulla mente e c’è un mancato spegnimento del corpo durante la notte, ma ci sono delle tecniche basate sulla respirazione per favorire l’attività del sistema parasimpatico rispetto a quello ortosimpatico».
Giuliano Spina