Indignazione per le parole delle direttrice dello Stabile di Catania: tra i firmatari Pippo Baudo e Leo Gullotta

di Erika Giacira

Scoppia la polemica dopo le parole della direttrice artistica del Teatro Stabile di Catania, Laura Sicignano. 

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, infatti, Sicignano ha definito i catanesi “estremamente espansivi, cerimoniosi, a volte chiacchieroni”. Appellativi che non sono piaciuti alle personalità più famose originarie della città alle pendici dell’Etna.

«Sconcerto per le parole offensive e vergognose con le quali la direttrice artistica del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano ha voluto etichettare i catanesi definendoli ‘estremamente espansivi, cerimoniosi, a volte chiacchieroni’ dove nell’avverbio ‘estremamente’ è racchiuso tutto il fastidio per i suddetti comportamenti», è stato espresso dagli oltre 30 firmatari – tra cui Pippo Baudo, Leo Gullotta, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Romano Bernardi e Antonio Calenda – di una nota.

Per i firmatari la direttrice «sembra ignorare storia e valore dello Stabile etneo e riprende, così, lo stereotipo dei meridionali perditempo e ‘chiacchieroni’ che non badano all’essenzialità come invece dice di fare lei. Insomma il solito luogo comune dei settentrionali efficienti, al contrario dei meridionali pigri e indolenti, ma soprattutto incapaci, evocando strumentalmente il ‘gattopardismo’».

«È davvero incredibile – prosegue la nota – che una persona che ricopre un ruolo pubblico possa fare dichiarazioni di una rozzezza e di una arroganza simili e non si può accettare l’abitudine costante della Sicignano di sminuire o addirittura demolire quanto è stato fatto prima del suo arrivo».

“60 anni di storia gloriosa dello Stabile non valgono niente: i canoni estetici rivoluzionati solo negli ultimi tre anni”

«Un’ultima notazione – conclude la nota – va fatta sul risanamento finanziario del teatro, merito che la direttrice si attribuisce impropriamente dal momento che la ristrutturazione del debito è stata realizzata molto prima della sua nomina».

«Com’è possibile che la stessa diffami così il teatro che è stata chiamata a dirigere e la città che la ospita? O la Sicignano non conosce la storia dello Stabile di Catania o la vuole fare dimenticare. In entrambi i casi il risultato è assolutamente allarmante».

 

Erika Giacira