Nel momento di maggiore recrudescenza della delinquenza minorile, tra i tanti interrogativi formulati dai soliti esperti nei talk show, inerenti formazione scolastica ed educazione in famiglia, pochi riguardano, finora, l’inabissamento di Cosa Nostra in Sicilia. Vale a dire lo spazio nel territorio lasciato libero dalle cosche, occupato da bande locali. Non sempre di soli adolescenti, quanto di famiglie di malavitosi, battitori liberi del crimine, con i padri a guidare i figli nel percorso malavitoso.
A riprova di ciò, due delitti nelle quarant’otto ore hanno riguardato un minore a Capizzi in provincia di Messina, un secondo giovane, appena approdato alla maggiore età, a Boscoreale nei pressi di Napoli.
L’analisi del fenomeno dei colletti bianchi
Naturalmente non è questa la sede per analizzare il fenomeno dei colletti bianchi, ovvero, dell’ingrottarsi della mafia tra le pieghe dell’alta finanza. Questi vanno a caccia di rendite, ottenute riciclando il denaro del traffico di droga in bitcoin, la principale valuta digitale, oppure speculando in borsa, con l’ausilio dell’insider trading, elargito, mesi fa, dal presidente degli United States, Donald Trump, tocca, invece, esaminare gli indici di criminalità elaborati dal Sole 24 Ore su dati del ministero dell’interno, almeno per i tratti salienti le provincie siciliane.
I dati dei 106 capoluoghi di provincia in Italia e in Sicilia
Nella graduatoria delle 106 città italiane capoluogo con delitti ogni 100 mila abitanti, ad apparire per prima nella graduatoria nazionale, al 23° posto sulle 106 prese in esame, è Catania con un incremento, nel corso del 2024, rispetto all’anno precedente, del 2,62. Segue Palermo, più giù di un solo scalino, a causa dell’indice alto di assassinii nel corso dell’anno 2023, comunque sta lì a segnare per il 2024 una flessione del 2,19. A Siracusa tocca la palma del 27° piazzamento in campo domestico, terzo nell’isola, con un + 1,26 di incremento degli omicidi. Con Ragusa, vale notare il massimo della contrazione dei delitti con – 7,99. Anche Messina si presenta con un calo, anch’esso significativo degli omicidi, pari a – 5,47. Ad Agrigento, il segno della decrescita tocca il 4,53. Di contro, Enna mostra con il suo –3,06 quel suo minore distinguersi per incidenza criminosa con altre province di ridotte dimensioni nella mappa della penisola, segnatamente Oristano, Potenza, Benevento, Sondrio, Treviso e Pordenone.
Il concentrarsi degli illeciti nelle metropoli
Nel prendere in considerazione il trend complessivo della mappa delinquenziale in Italia nel corso del 2024, va segnalata l’innalzamento dei reati del 1,7% rispetto al 2023 con il concentrarsi degli illeciti nelle metropoli. Milano, Firenze e Roma sono città nelle quali la sicurezza, a causa delle dimensioni e per il proliferare dei fenomeni delinquenziali è fuori controllo.
A segnare l’allarme più consistente sono i delitti di strada, legate alle rapine, aumentate rispetto al periodo precedente dell’1,8%. Maggiore incidenza hanno prodotto i misfatti di spaccio di droga, pari al 3,9%. Nel frattempo i crimini sessuali schizzano al + 7,5%. Salgono anche le lesioni dolose, pari al 5,8%, seguite dai danneggiamenti + 1,6%, tanti di questi mai denunciati.
Scendono contrabbando e incendi
Sul versante dei miglioramenti, invece, il contrabbando scende niente poco di meno del 38%, gli incendi decrementano del 5,3% e, nonostante la proliferazione sul web dei tentativi di truffe informatiche, queste invertono la rotta contraendosi del 6,5%.
A questa messe di informazioni, rigorosamente ufficiali, se da un lato costituiscono l’unico punto di riferimento per comprendere cosa succede nei nostri territori, sul versante opposto l’abitudine di noi italiani a evitare guai con i rappresentanti dell’ordine pubblico, rischia di diventare dirompente nel falsare al ribasso i diversi preoccupanti e montanti fenomeni di tentativi di femminicidi, di spaccio di droga, di bullismo, di danneggiamento e vi di seguito.
			
                                




							

