Saranno oltre 6.000 le persone che quest’anno parteciperanno all’ormai tradizionale pranzo di Natale organizzato in tante città dalla Comunità di Sant’Egidio.
Persone povere, che lottano per sopravvivere e per difendere la propria dignità.
I dati di Svimez ed Istat sono impietosi: in Sicilia, sebbene la regione nell’ultimo anno abbia perso oltre 100.000 residenti, le condizioni di estrema difficoltà sono cresciute: ben il 43,5% della popolazione è a rischio di povertà e di esclusione sociale e il 9,6% vive in stato di grave deprivazione materiale, mentre il 22,9% della popolazione si trova in una situazione di bassa intensità di lavoro, cioè lavora, ma il reddito guadagnato non è tale da consentire una vita dignitosa.
E le cose sarebbero di gran lunga peggiori se non ci fosse stato, almeno finora, il reddito di cittadinanza percepito dal 10,7% della popolazione del Mezzogiorno contro l’1,7% dei residenti nel Nord-Est.
Nel 2019, infatti, prima della pandemia, le persone a rischio di povertà e di esclusione sociale erano il 48,7%, contro i 43,5% del 2021.
Ma la situazione quest’anno si è aggravata per l’esplosione dei costi del gas e dell’energia elettrica a causa della guerra in Ucraina e per il notevole aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Sempre più grave è anche il problema dell’emergenza abitativa.
«In Sicilia – denuncia Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Catania – 14 persone su 100 subiscono il problema della casa, o perché non ce l’hanno o perché rischiano di perderla. Inoltre si registra una grave emergenza alimentare. La nostra è la regione in cui si mangia peggio e nelle periferie tanti bambini non mangiano carne perché le loro famiglie non possono permettersela».
Uno stato dei fatti che si traduce nell’aumento di quanti hanno bisogno di aiuto e di quanti, anche per Natale, contano sul sostegno e “sull’amicizia” della Comunità di Sant’Egidio che promuove decine di iniziative in tutta l’isola e il pranzo di Natale cui, nelle tre grandi città dell’isola, parteciperanno anche i vescovi che divideranno il desco con i poveri.
A Catania nella chiesa di San Nicolò l’Arena, con l’arcivescovo Renna, a Palermo a San Domenico, con l’arcivescovo Lorefice, e a Messina a San Francesco all’Immacolata con l’arcivescovo Di Pietro.
Un pranzo cui partecipetranno tante famiglie in condizioni di bisogno – e tra loro 600 bambini -, le persone senza fissa dimora e tanti anziani la cui pensione non basta più a tirare avanti, anche perché, a causa della crisi economica, sono costretti ad aiutare i figli senza lavoro e in difficoltà.
Altre iniziative si terranno nei centri di assistenza, nelle case di riposo, nelle carceri e in luoghi come il porto di Sampieri, vicino Scicli, dove persone che vengono da varie parti del mondo si sono riunite nella casa gialla del molo per fare festa.