L’Oms in ogni parte del mondo invia appelli alla prudenza. L’allerta del resto era già stata innalzata all’inizio di maggio quando il Regno Unito aveva segnalato i primi casi, seguita da Usa, Spagna, Portogallo, Svezia e ieri l’Italia, così come la Francia.
Il paziente italiano è un ragazzo tornato dalle Canarie, ed è seguito da un’equipe medica dello Spallanzani di Roma.
Le sue condizioni non sembrano destare preoccupazioni. Altre due persone sono sotto osservazione perché potrebbero avere lo stesso virus.
Il primo contagio nel Regno Unito sarebbe stato “importato” dopo un viaggio all’estero in un’area endemica, gli altri sarebbero autoctoni.
Sempre nel Regno Unito, secondo le autorità sanitarie britanniche, le trasmissioni sono concentrate nella comunità gay.
Gli esperti dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) dicono che «questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l’Africa occidentale e centrale».
Ma chi sono i soggetti più a rischio?
Sempre secondo l’Ecdc «chi interagisce con più partner sessuali o che fa sesso occasionale dovrebbe essere particolarmente vigile. I casi sospetti devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente. Per i casi positivi dovrebbe essere avviato il tracciamento dei contatti a ritroso e in avanti».
Cosa è il vaiolo delle scimmie?
Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale solitamente associata ai viaggi in Africa occidentale. La trasmissione all’uomo può avvenire attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. La trasmissione tra gli esseri umani avviene principalmente attraverso grandi goccioline respiratorie.
E’ necessario un contatto faccia a faccia prolungato. Il virus può anche entrare nel corpo attraverso fluidi corporei, materiale della lesione o contatto indiretto con materiale della lesione.
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è in genere da 6 a 16 giorni, ma può arrivare fino a 21.
I sintomi sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi ed esaurimento. In genere si sviluppa un’eruzione cutanea. Questo spesso inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i genitali.
L’eruzione cutanea attraversa diverse fasi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare finalmente una crosta, che in seguito cade. La differenza nell’aspetto da varicella o sifilide è l’evoluzione uniforme delle lesioni. Quando la crosta cade una persona non è più infettiva.
Intanto in Italia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta monitorando la situazione che è in “rapida evoluzione”, e in Italia il ministero della Salute ha avviato un sistema di sorveglianza dei casi e allertato le Regioni.
Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, spiega che «l virus si trasmette per contatto diretto o molto stretto e per questo “i focolai tendono generalmente ad autolimitarsi”».