Musiche, magia, colori ed emozioni: sono gli ingredienti portati al teatro Stabile di Catania con Il soldo bucato, fiaba musicale ispirata al racconto di Luigi Capuana. Uno spettacolo che è stato messo in scena alla Sala Verga e che ha visto la regia di Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi, professionisti nati nella scuola dello Stabile e da anni protagonisti della scena teatrale catanese con la compagnia Buio in Sala.
Una collaborazione per il teatro dell’infanzia, quella con lo Stabile, che rappresenta il marchio di fabbrica di Giustolisi e Bisicchia: i registi sono specializzati nel teatro per ragazzi e ragazze, lavorando e rielaborando moltissime fiabe della tradizione, non solo siciliana. Per la programmazione Spettacoli per le scuole e le famiglie una proposta come Il soldo bucato suggella un’affinità di intenti e un ritorno in un luogo dove si è cresciuti e ci si è formati professionalmente.
La fiaba – genere preminente nella produzione letteraria di Capuana – viene restituita in questa versione con delle suggestioni e una poetica dove musica, magia e scenografia sono indubbie protagoniste: grazie al lavoro di Gaetano La Mela in qualità di light designer e di Ettore D’Agostino per le musiche e colonne sonore, si è potuto assistere a uno spettacolo coinvolgente e ricchissimo. Ci racconta il regista Massimo Giustolisi:
Da dove nasce la collaborazione con il teatro Stabile?
In passato, le fiabe di Capuana sono state portate in scena proprio allo Stabile e noi volevamo proseguire questa tradizione. La prima edizione del Soldo bucato è andata in scena nel 2011: Capuana è nostrano e l’idea di lavorare a una sua opera ci entusiasmava moltissimo. Noi siamo cresciuti e ci siamo formati alla scuola dello Stabile ma questa è la prima volta che collaboriamo in qualità di registi, è stato un incontro rinnovato e pieno di affettività.
Le fiabe rappresentano la cifra del vostro lavoro.
Il nostro marchio di fabbrica è la rielaborazione di fiabe in chiave contemporanea: cerchiamo di rispettarle e proprio per questo evitiamo di riproporne una copia. Rielaboriamo la drammaturgia e le liriche delle canzoni creando nuove fiabe che non hanno precedenti; un lavoro possibile grazie alla collaborazione con il maestro Ettore d’Agostino, musicista e compositore abruzzese che produce gli arrangiamenti dei nostri spettacoli. Per noi sono delle vere e proprie colonne sonore che accompagnano e fanno parte della narrazione e restituiscono una forte componente emotiva. In questa occasione abbiamo avuto l’onore di lavorare anche con Gaetano La Mela, light designer che ha curato le luci realizzando un gioco di chiaro scuri e stile pittorico che ha valorizzato tantissimo lo spettacolo.
Qual è stata la parte più emozionante del lavoro sulla fiaba di Capuana?
In qualità di attori, certamente poter lavorare con grandi professionisti e amici, con una compagnia di alto livello artistico e umano. Grande, poi, anche l’emozione dell’essere ospitati in uno spazio in cui siamo cresciuti. Lavorare a una fiaba per bambini mette comunque in uno stato di forte emotività già di per sé: fare teatro per ragazzi significa mettersi in gioco con un pubblico immediato e difficile. I bambini sono di una sincerità disarmante, sono sempre coinvolti e interagiscono: sono questi i momenti in cui abbiamo la prova del nove e capiamo se lo spettacolo sta andando bene. I temi affrontati, poi, toccano tutto il pubblico e coinvolgono anche gli adulti, che leggono con una chiave ancora diversa l’opera: in questo caso, abbiamo voluto raccontare l’importanza dei valori umani sopra i beni materiali, del simbolo della corona e della possibilità di ottenere ciò che si vuole. Temi che rappresentano, in larga scala, molto altro.