L’infezione da HPV o papilloma virus è l’infezione sessualmente trasmissibile maggiormente diffusa nei paesi sviluppati e sempre più in crescita. Il papilloma virus è responsabile del maggior numero di casi di tumore al collo dell’utero e della vagina. Può inoltre provocare tumori del cavo orale, della faringe e della laringe.
Tra le abitudini più insidiosi la promiscuità sessuale.
Le abitudini sessuali sono cambiate. Viviamo l’epoca della libertà assoluta. Le donne fanno sesso come gli uomini e con quanti uomini vogliono. Certo, un comportamento che non può dirsi condannabile. L’abbiamo voluta noi la parità sessuale. Una libertà però che deve sempre tenere conto dei rischi. Per sensibilizzare quanti più giovani possibili sull’argomento abbiamo scelto di fare qualche domanda alla Dottoressa Ostetrica e Ginecologa Elisa Caruso.
Cosa è il papilloma virus? E come si può prevenire?
«L’HPV (Human Papilloma Virus) colpisce l’80% delle persone sessualmente attive. Soprattutto tra i 25 e i 35 anni, si può venire a contatto con questa infezione sessualmente trasmissibile attraverso la cute e le mucose. Ad oggi, essere positivi all’HPV è un fattore di rischio perché questo tipo di virus può portare a delle lesioni precancerose e trasformarsi, con il tempo, in neoplasie. Esistono centinaia di tipologie del virus (150 per l’esattezza) e 30 di esse si trasmettono sessualmente. Le più diffuse a basso rischio sono: HPV6 e HPV11 che causano spesso i condilomi, escrescenze molli di pelle che compaiono nelle zone genitali (maschili e femminili). Esistono poi circa altre 15 tipologie ritenute ad alto rischio (le più comuni: HPV 16 e HPV 18) e possono causare il cancro cervicale. Il papilloma virus si contrae nel 98% dei casi tramite rapporti sessuali non protetti. Si può prevenire semplicemente utilizzando il preservativo, evitando rapporti promiscui e rapporti con più partner. Ma soprattutto è fondamentale proteggersi sempre».
Cosa comporta la presenza del papilloma virus? Si può guarire?
«La presenza del papilloma virus non comporta nulla perché nella stragrande maggioranza dei casi soprattutto nelle donne giovani viene eliminato nel giro di qualche mese. Solo ed esclusivamente se persiste il ceppo ad alto rischio nella cellula del collo dell’utero per anni può determinare alterazioni cellulare a livello della cellula fino al tumore del collo dell’utero. Quindi si può guarire. Il nostro organismo lo debella da solo. Anche nel caso di displasie, attraverso tecniche chirurgiche, o in casi anche più gravi come un tumore attraverso l’asportazione dell’utero.»
Parliamo del vaccino. Perché vaccinarsi? Esiste un’età per farlo?
«Abbiamo a disposizione un vaccino di ultima generazione che è il Gardasil 9. Il vantaggio è quello di proteggere per 9 ceppi più diffusi e più ad alto rischio. Ci si può vaccinare sempre anche in età più adulta ma chiaramente la sua efficacia è maggiore se ci si vaccina prima dell’inizio dei rapporti sessuali. Oltre il fatto che è gratuito mentre dopo è totalmente a carico della paziente. Il costo è di circa 200 euro a somministrazione e in età adulta sono circa 2 somministrazioni. Non esistono controindicazioni al vaccino. Si sono riscontrate delle classiche reazioni allergiche come in tutti i vaccini in sede di inoculazione.»
Come facilitare l’eliminazione dell’HPV?
«E’ necessario rafforzare le difese immunitarie. Alimentazione sana, attività fisica ed eliminare il fumo sono alla base. Importante anche prendersi cura del microbiota, in particolare quello intestinale e vaginale.»