Una leggenda avvolge il meraviglioso Castello Aragonese di Brucoli. Secondo quanto si narra, la Regina di Castiglia venne imprigionata tra le mura del castello siciliano.
Brucoli era un borgo marinaro molto importante per il commercio internazionale. Si estendeva su tre vie che riconducevano allo stesso luogo, il castello Aragonese. L’edificazione della struttura risale al 1467, ad opera del reggente della camera reginale di Siracusa, per volere dei regnanti di Sicilia e della Regina Giovanna, come fortezza difensiva per proteggere il tratto costiero a nord di Augusta. Sembrerebbe che il Castello fosse stato costruito proprio per volere di Giovanna e che questa per un periodo visse proprio li, occupandosi del commercio. Quanto c’è di vero in questa storia e cosa si vela dietro la permanenza di Giovanna a Brucoli?
Giovanna la pazza prigioniera nel Castello di Brucoli
Giovanna la Pazza Regina di Castiglia era figlia di Ferdinando d’Aragona e di Isabella di Castiglia. Erede della corona paterna per la morte dei fratelli, regina di Castiglia alla morte della madre. Nel 1496 sposò Filippo il Bello arciduca d’Austria e con lui ebbe 6 figli. Aspettava il sesto figlio quando perdette il marito 28 enne. Si pensò fosse stato infettato dalla peste o avvelenato, di certo da quel momento Giovanna, innamoratissima e gelosissima del marito, entrò in uno stato di morbosa malinconia, presto degenerata in pazzia.
Giovanna aveva16 anni quando sposò Ferdinando che passava le giornate in osteria in compagnia di giovani donne. Filippo tradiva Giovanna con leggerezza, non nascondeva le sue concubine tanto da far diventare la moglie gelosa e morbosa. Lo stato mentale di Giovanna degenerò fino ad impazzire. Giovanna venne definita pazza e rinchiusa nella prigioniera del monastero di Tordesillas.
Eppure, secondo quanto narra una leggenda Giovanna in quel periodo risiedeva a Brucoli. Lì controllava il commercio o venne imprigionata? Proprio nel Castello Aragonese della cittadina siracusana venne abbandonata ad una vita infelice. Sola, rifiutata anche dai figli e condannata dal padre che, in relazione alla pazzia di Giovanna, potè di fatto sottrarle la Castiglia per unirla alla sua Aragona. Quanto c’è di vero nella follia di Giovanna rimane un mistero. Alla stesso tempo la figura della donna è storicamente predominante. Tra le stanze del Castello di Brucoli si nascondono misteri, pianti e grida. Gli anziani raccontano ancora oggi di questa donna che tanto soffri per amore e che proprio nel castello che volle fosse costruito, mori sola e pazza.