La Sicilia è la punta di diamante della ripresa del turismo italiano: a confermarlo i dati emersi dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio italiane, elaborati
da ISNART–UNIONCAMERE.
Secondo il report, infatti, la domanda turistica è stata ben superiore a quella media nazionale in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno. Le percentuali sono alte nelle Isole Maggiori, quali Sicilia e Sardegna +39% mentre in Calabria, Puglia e Campania intorno al +33%. A pari passo anche alcune regioni dell’Italia settentrionali quali Veneto e Lombardia con una crescita media del 37%.
Non male anche per le strutture ricettive: ma la Sicilia da sola non riesce a risollevare il Paese
Tra giugno e settembre le imprese ricettive italiane hanno venduto in media il 58% delle camere disponibili. Si registra così con un sensibile miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2020, con un picco nel mese di agosto dell’84%. Questo andamento è riscontrabile soprattutto nelle destinazioni marine e lacuali.
«I dati del nostro Osservatorio indicano che il recupero di attrattività turistica da parte delle grandi città d’arte resta un tema centrale per il rilancio del turismo italiano – ha sostenuto il Presidente di ISNART Roberto Di Vincenzo –. Positivo anche l’andamento registrato dalle città d’arte di minori dimensioni quali Ravenna, Verona, Matera, Lecce, Ferrara, etc che in qualche caso superiore ai livelli pre–pandemia. In termini di attrattività turistica le grandi città d’arte rappresentano un asset strategico che il Paese non può permettersi di trascurare. Ne vanno quindi ripensati il posizionamento e l’organizzazione turistica per tornare in maniera sostenibile ai valori del 2019 e guardare al futuro».
Queste percentuali, per quanto positive tuttavia non riescono completamente a colmare le perdite subite da tutta la filiera del turismo nei mesi precedenti.
I primi nove mesi hanno infatti registrato una flessione di 40 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019 e il 2021 si chiuderà con una abbastanza crescita limitata al +2%. Per adesso ci consoliamo con i risultati della Sicilia che tira avanti il settore.
E.G.