Il “caso Cannes” nelle poche carte emerse, presenta alcuni profili amministrativi confusi sull’affidamento del progetto “Sicily, Women and Cinema”.
Tre milioni e 750mila euro – somma che l’assessorato regionale siciliano al Turismo ha pagato alla Absolute Blue, società con sede in Lussemburgo, per gestire a Cannes l’evento chiamato appunto “Sicily, Women and Cinema” – appaiono davvero troppi.
Il tutto è avvenuto “in conformità con quanto previsto dal codice degli appalti (art.63), gli uffici hanno operato mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, in forza del diritto di esclusività in ambito artistico ed organizzativo in capo alla società lussemburghese Absolute Blue, titolare in esclusiva del format “Woman and Cinema”, nonché dell’organizzazione anche sotto il profilo logistico dell’evento al Festival Internazionale del Cinema di Cannes 2023. Per quanto riguarda le capacità tecniche e finanziarie della suddetta società affidataria sono state puntualmente verificate dalla stazione appaltante”. Spiega l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, Francesco Paolo Scarpinato.
Il governatore Renato Schifani aspetta ancora i “chiarimenti”. di quest’ultimo.
Conti alla mano, la Regione ha pagato pure l’aria di Cannes per poter partecipare.al festival.
Per non parlare dello spot nostrano del “Sicily, Women and Cinema”, sulla Rai, a ‘Ballando con le stelle’ , costato ‘appena’ 448mila euro. E poi ci sono i 300mila euro del servizio fotografico, i 900mila euro per allestire Casa Sicilia all’hotel Majestic con la sala vip. E i 790mila euro di manodopera, oltre ai 300mila euro di pannelli pubblicitari.
La convocazione dell’assessore in V commissione all’Ars, intanto, è sollecitata dalla deputata regionale Valentina Chinnici del Pd che chiede chiarezza.
Ma nel frattempo la lente d’ingrandimento di Palazzo d’Orléans – e non solo – s’è già concentrato sugli atti del procedimento già noti.
A partire dal decreto del direttore generale del dipartimento Turismo, il n. 3765/S9 del 20 dicembre scorso, con il quale si approva (e si finanzia) il progetto a Cannes. Tecnicamente si tratta di una «procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando». Un iter senza bando, motivato in ragione “dell’esclusività ed infungibilità della prestazione”.