I sindaci del Calatino sono scesi in piazza con un’idea comune: “Non ci fermeremo sino a quando non centreremo in pieno l’obiettivo di una sanità ospedaliera e territoriale che non consideri più quelle del Calatino come comunità di serie B”. Così i sindaci del territorio – Fabio Roccuzzo per Caltagirone, Giuseppe Greco per Grammichele, Santo Randone per Licodia Eubea, Giovanni Spata per Mazzarrone, Giovanni Burtone per Militello, Giuseppe Mistretta per Mineo, Giovanni Ferro per Mirabella Imbaccari, Salvatore Astuti per Palagonia, Nunzio Vitale per Ramacca, Nuccio Barbera per San Cono, Danilo Parasole per San Michele di Ganzaria, Francesco Barchitta per Scordia e Salvatore Ferraro per Vizzini – presenti alla manifestazione di protesta svoltasi davanti l’ospedale di Caltagirone hanno richiesto interventi che risolvano il problema della gravissima carenza di medici. Gli ospedali di Caltagirone, come quello di Militello V.C rischiano di chiudere le porte ai pazienti che ne hanno di bisogno. Notevole la carenza di medici che crea maggiori disagi nei reparti di cardiologia e nel pronto soccorso. Evidente la disparita tra il reparto di cardiologia dell’ospedale di Caltagirone e il Policlinico di Catania. Il primo dispone di 4 medici, il secondo di più di 50 medici.
120 euro l’ora per ogni medico, questa la soluzione per sopperire alla mancanza di personale.
Una soluzione che sta ugualmente creando disagi, visti i lunghi turni di lavoro che portano allo sfinimento del personale sanitario. Nel frattempo dalla Regione arrivano le prime risposte con l’avvio, da parte dell’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, delle procedure per l’istituzione dei dipartimenti interaziendali dell’emergenza e urgenza, che consentirebbe di avere una più equa distribuzione dei medici disponibili in provincia di Catania. Eppure i sindaci del Calatino chiedono di più! Il diritto alla salute non può essere negato.