Lo avevano annunciato nei giorni scorsi, in un tam tam cavalcato prevalentemente sui social (e su Telegram), ma la protesta dei camionisti si è rivelata tutt’altro che incisiva. A mancare è stata soprattutto una linea guida comune che potesse far ritrovare tutti coloro disposti a bloccare le strade.
Molti dei manifestanti accusano nei loro confronti una censura da parte dell’opinione pubblica, ma la realtà sarebbe ben diversa. Pochissimi gli autotrasportatori che hanno aderito alla protesta, con i relativi disagi inerenti al ritardo nella consegna di beni primari ai supermercati che non si sono verificati. Non si sono segnalati neanche rallentamenti sulle principali arterie nazionali.
E allora, analizzando il quadro completo della situazione, la protesta sembra essere stata un successo soltanto sui social. Gli appelli dei camionisti non hanno portato agli esiti sperati. C’è, però, chi non si arrende pure davanti all’insuccesso e promette di continuare la protesta ad oltranza.
A contraddire le forze dell’ordine infatti c’è il gruppo Telegram “Basta dittatura”: all’interno si possono trovare numerosi video e foto dei manifestanti in azione. Il canale è stato oscurato nelle scorse ore per incitazione alla violenza. Pure su Twitter appaiono delle foto: è facile, però, effettuare un controllo incrociato e accorgersi che si tratta di foto risalenti a proteste meno recenti. Utilizzate pure immagini che raffigurano vecchie code in autostrada ferragostane.