Ogni sotterfugio è buono per “fuggire” dal Green pass. Triste primato da registrare per quanto riguarda la Sicilia: in percentuale, oltre ad essere la regione con meno vaccinati d’Italia, l’ente previdenziale dell’INPS segnala un boom di certificati di malattia tra l’8 e il 18 ottobre 2021. Sono, infatti, ben 33.730 le attestazioni fatte pervenire dei medici di base, con le più disparate cause per giustificare l’assenza da lavoro. Si va dalle gastroenteriti alle coliche renali. Le denuncia da parte di molti enti sindacali riguarda la mancata vigilanza da parte delle autorità preposte sulla veridicità o meno dei certificati. Con l’aggravante dei falsi certificati di esenzione per i no-vax emessi a Catania.
Una pressione non di poco conto esercitata nei confronti degli stessi medici di base, in alcuni casi addirittura minacciati direttamente dai soggetti interessati e quindi costretti ad emettere il certificato telematico. Insomma un vero e proprio circolo vizioso dove non sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel.
C’è pure un altro dato da non sottovalutare, stavolta nazionale. Con l’entrata in vigore del Green pass obbligatorio, infatti, l’esecuzione di tamponi rapidi ha subito una netta ed evidente impennata. Dal 15 ottobre la media è di almeno tre tamponi a settimana per tutti coloro che non hanno ancora effettuato nessuna dose del vaccino anti-covid. Il tutto pur di sfuggire all’inoculazione dei vaccini che permetterebbe l’ottenimento del Green pass, con una validità ben più longeva delle 48 ore.
Allo stesso modo, occorre notare come l’obbligatorietà del certificato verde abbia comunque indotto una minima crescita di individui contrari al vaccino a recarsi negli hub per sottoporsi almeno alla prima dose. Sotto questo punto di vista, in percentuale, si registra un incremento di circa il 5%.