Giovani disabili torturati e derisi sui social, 3 i fermi di indiziato di delitto, firmati dal procuratore Luigi Patronaggio e dal pm Gianluca Caputo, a Licata. Sui tre indagati pendono, quindi, le pesantissime accuse di tortura, sequestro di persona e violazione di domicilio.
Pestati con bastoni, calci, pugni, ricoperti di vernice, abbandonati per strada
L’accusa sostiene che i tre uomini li avrebbero picchiati solo perché disabili. I soprusi perpetrati sono scandalosi: una delle vittime sarebbe stata pestata con un bastone, legata con del nastro adesivo e abbandonata per strada fino a quando una donna di passaggio non lo ha liberato. Altre volte, invece, i 3 disabili sarebbero stati beffeggiati e umiliati con della vernice sul volto. Tortura a tutti gli effetti: le vittime a volte venivano legate a una sedia con un secchio in testa e picchiate. Calci, pugni, bastonate e minacce di morte.
I filmati che ritraevano le torture venivano, poi, postati sui social dove, anche lì, non mancava chi li ricopriva di insulti e rideva. Manette serrate per i tre responsabili dei maltrattamenti: Antonio Casaccio, 26 anni; Gianluca Sortino, 23 anni e Angelo Marco Sortino, 36 anni. Entro 48 ore i pm chiederanno la convalida del fermo per i tre indagati.
G.G.