Prima che si arrivi al default della Regione Siciliana, la SINALP (Confederazione Sindacale Nazionale Autonoma dei Lavoratori e dei Pensionati) ha avanzato una richiesta d’incontro. Tema della discussione una possibile strada alla stabilizzazione dei precari forestali, in attesa da 30 anni.
Comincia con un attacco frontale a tutti i presidenti che si sono succeduti negli ultimi anni la nota congiunta SINALP-Articolo 1. Nello specifico si contesta il fatto che la priorità, tanto sbandierata, di stabilizzazione dei precari forestali si è sempre rivelata in realtà sempre una grossa bugia, mai attuata da nessuna forza politica concretamente.
L’obiettivo di SINALP e Articolo 1 è quello di arrivare ad un incontro con il Presidente Musumeci, affinchè sia lui a farsi carico di imporre una soluzione in grado di eliminare il precariato dei forestali. In totale sono ben 18.000 unità. E viene proposta un’analisi numerica per far sì che si possano alleggerire i costi a carico della Regione.
Circa il 37% di questi precari è pronto ad andare in pensione, avendo maturato l’età richiesta. L’accordo che si potrà raggiungere con l’INPS permetterà quindi a circa 7.000 operai di raggiungere questo obiettivo.
Allo stesso tempo, circa il 18% di essi opterà per la fuoriuscita dal bacino a fronte di una congrua indennità. In questo modo si avrebbero altri 3.000 lavoratori che non peserebbero più sulle tasche dei Siciliani.
Cruciale, quindi, sottoscrivere un accordo di prepensionamento tra INPS e Regione Siciliana mediante un apposito tavolo tecnico di confronto.
Realizzando questi due interventi il bacino dei forestali si assottiglierebbe ad appena 8.000 unità che potranno poi essere stabilizzate a tempo pieno ed indeterminato utilizzando le economie di scala ottenute con la fuoruscita dal bacino ed il prepensionamento.
La Regione Siciliana non ha saputo gestire un precariato lungo circa 30 anni e che il Tribunale di Ragusa ha già sanzionato. In ballo c’è il fallimento dell’Ente Regionale.