Femminicidio Piera Napoli, il marito: “L’ho colpita fino a quando non si muoveva più”. Queste le agghiaccianti parole dell’omicida della cantane neomelodica palermitana.
“Litigavamo da quattro mesi…io sapevo che Piera aveva un amante e mi tradiva da tempo…sabato sera messaggiava con lui senza nemmeno provare a nascondersi…poi questa mattina (domenica mattina, ndr) abbiamo discusso per l’ennesima volta, io le ho chiesto di tornare con me ma lei mi ha risposto che non mi voleva più, che amava un’altra persona” racconta Salvatore Baglione alla Polizia.
L’ennesimo movente di gelosia e l’ennesimo femminicidio in Italia; una realtà esistente da tanto, troppo tempo che la pandemia sta, sempre di più, accentuando. A pochi giorni dal femminicidio di Caccamo(Pa) dove è stata brutalmente uccisa una ragazzina di 17 anni dal suo fidanzato, un 19enne, si ripropone lo stesso scenario in una famiglia palermitana. La donna, Piera Napoli, di 32anni, era una cantante neomelodica. L’uomo, Salvatore Baglione di 37 anni, un macellaio. Una lite tra i due culminata in tragedia non solo familiare ma anche sociale. L’uomo non potendo accettare il tradimento della moglie impugna un coltello da cucina lungo 35 centimetri e la colpisce ripetutamente: 10 coltellate al viso, alla gola e al tronco poco prima delle 9:30 nel bagno di casa.
L’assassino usa la parola “raptus” come a voler giustificare il suo orrendo gesto
“Quando ho sentito quelle parole sono stato colto da un raptus, ho preso un grosso coltello che conservavo in cucina e ho raggiunto mia moglie in bagno…era seduta sul wc e l’ho colpita fino a quando non è caduta a terra e non si muoveva più”. “L’ho coperta…ho pulito il sangue a terra, ho chiuso il bagno a chiave in modo che i miei figli non vedessero nulla…poi mi sono cambiato i vestiti pieni di sangue e sono andato a svegliare il primogenito”. Baglione ha poi accompagnato i figli dai nonni paterni ed è tornato a casa. “Non ho chiamato il 118 perché in quel momento la mia unica preoccupazione era che i miei figli non vedessero cosa avevo fatto alla loro madre… ho chiuso a chiave la porta del bagno e siamo andati dai miei genitori”.
La donna lo aveva già denunciato per maltrattamenti
Intorno alle 12:40 Baglione si costituisce alla stazione Uditore dei Carabinieri. “Siamo sposati dal 2006- ha raccontato ai militari-Litigavo con mia moglie solo da quattro mesi da quando lei aveva un altro”. “Due settimane fa c’è stato un intervento della polizia in quanto mia moglie non mi voleva far entrare in casa in quella circostanza me ne sono andato di casa dormendo tre giorni in macchina”. L’uomo, infatti, era già stato denunciato per maltrattamenti: la situazione familiare, quindi, era già conosciuta dalla Procura.
“Tuttavia dopo qualche giorno sono rientrato a casa ma le discussioni continuavano sempre poiché mia moglie mi tradiva”. Baglione ha sottolineato più volte che la moglie lo tradiva, come a voler trovare un movente nel suo omicidio e forse anche in se stesso, ma nessuno potrà far tornare la madre dei suoi figli a casa. I bambini, infatti, cresceranno senza genitori in attesa della decisione del Tribunale dei minori. L’omicida, invece, resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
G.G.