Il decluttering, letteralmente “eliminare ciò che ingombra”, è ormai una pratica consolidata nel mondo anglosassone e negli ultimi anni se ne parla spesso anche da noi: mettere ordine eliminando il superfluo è uno stile non solo nell’ambito domestico, ma nella vita in genere.Forse l’assunto secondo il quale possedere meno cose, ma di qualità è il segreto per essere felici?
Vediamo come procedere al decluttering, partendo dalla riorganizzazione degli spazi.
I seguaci di Marie Kondo consigliano di stilare una lista delle stanze più disordinate della casa, e di porre l’attenzione poi su ognuna singolarmente. Per ogni spazio andrà fatta una valutazione degli oggetti, domandandosi con sincerità quante volte sono stati utilizzati negli ultimi 12 mesi. Quelli che non si utilizzano da anni, vanno cestinati o donati ad associazioni, nel pieno rispetto delle logiche ecosostenibili. Sempre in quest’ottica, gli oggetti vanno gettati correttamente: nella plastica, nella carta o nel non
riciclabile.
Le cose che invece richiedono una valutazione più approfondita, possono essere riposte in una scatola cartone con coperchio: è possibile acquistarla qualche tempo prima sull’e commerce di Rajapack, sul quale trovare tutto l’occorrente per la sistemazione della casa. La scatola protegge gli oggetti dalla polvere fino alla decisione sulla loro sorte, perché nel fare decluttering è importante fissare delle scadenze temporali, dopo un certo periodo bisogna decidere che fare degli oggetti conservati.
Infatti, gli oggetti da mantenere vanno catalogati secondo l’anno o il periodo della vita, con particolare attenzione per quelli che riguardano i bambini, da sistemare in una scatola oppure, nel caso dei lavoretti o dei vecchi quaderni, si può pensare a un’archiviazione virtuale. In generale, i promotori di questo stile di vita consigliano di dedicare al decluttering almeno 5 minuti al giorno, di servirsi di un sacco della spazzatura nel quale gettare un oggetto al dì. Potrebbe essere divertente, applicare lo schema 12-12-12, con una lista di 12 cose da tenere, 12 da buttare e 12 da restituire.Oppure usare il metodo delle 4 scatole, in ognuna delle quali inserire le cose da buttare, da donare, da riutilizzare e da tenere.
Il decluttering non può non coinvolgere l’armadio, soprattutto se si soffre di shopping mania. Si potrebbe provare a indossare solo 33 capi per tre mesi e rendersi conto che meno si ha più si è felici. Vediamo nel dettaglio come sistemare l’armadio. Sistemare l’armadio, soprattutto in primavera e in autunno quando non possiamo esimerci dal cambio stagione, è un lavoro duro, ma, come si dice, qualcuno deve pur farlo! E poi alla fine un armadio in ordine, ripulito del superfluo è la giusta ricompensa.Anche in questo caso vale la regola delle 4 scatole: gli indumenti da riutilizzare potrebbero essere fatti modificare da una sarta oppure barattati con le amiche.
Gli appendiabiti danneggiati vanno buttati e gli abiti appesi correttamente e suddivisi nell’armadio per colore o uso.Un trucco utile è quello di appendere i capi in dubbio sulle grucce a rovescio, una volta indossati verranno riposizionati correttamente, questo metodo permette di distinguere gli indumenti utili da quelli che a fine stagione non saranno usati. L’armadio va pulito e igienizzato, prima di riporre i capi.
In conclusione, fare decluttering nella propria casa e nell’armadio è un modo per vivere più serenamente, perché less is more.