L’economia circolare non ha solo a cuore il benessere di un Paese, in particolare sotto il profilo finanziario, ma anche la salute del pianeta nel suo insieme.
Mettere in atto strategie di economia circolare significa reimmettere nel ciclo produttivo materiali che altrimenti andrebbero persi e diverrebbero semplici rifiuti.
Questo porta due differenti benefici: riduce la necessità di ricorrere a materie prime originali e abbatte l’impatto ambientale delle attività umane.
Tra i prodotti che, una volta riciclati, offrono il maggior numero di vantaggi, rientrano le batterie AAA e le pile. Non stiamo parlando di pile particolari, ma di quelle comuni, come le classiche batterie ministilo alcaline o al litio, facilmente acquistabili anche online e usate per alimentare decine di dispositivi di uso quotidiano.
L’importanza delle batterie nella transizione ecologica e il ruolo giocato dal riciclo
L‘Europa, conscia dei problemi che uno sconsiderato abuso delle materie prime e il mantenimento di stili di vita scarsamente green stanno causando al pianeta, portando a un’accelerazione dei cambiamenti climatici e a una scarsità crescente di risorse, ha scelto di puntare sulla transizione ecologica, favorendo mercati come quello delle energie rinnovabili, degli accumulatori e delle pile.
Questi settori possono offrire grandi opportunità per creare un futuro più sostenibile, ma per vincere la sfida i Paesi dell’Unione devono risolvere alcuni problemi non da poco, come la scarsità di materie prime fondamentali per la produzione di pile ministilo AAA e batterie, e la gestione intelligente dei rifiuti.
Secondo l’Eba (European Banking Authority), il riciclo può fornire una soluzione efficace a entrambi questi problemi grazie all’elevata percentuale di metalli pesanti che possono essere ricavati da pile e batterie esauste, e riutilizzati per produrne di nuove, così come altri prodotti.
La nuova normativa UE per il recupero intelligente delle pile
Data la grande importanza che riveste il riciclo di questi dispositivi, l’Unione Europea ha concentrato parte dei propri sforzi nel tentativo di redigere alcune norme atte a dare una potente spinta in avanti al settore di riferimento.
Il provvedimento ha innanzitutto stabilito le percentuali minime di metalli che l’industria del riciclo delle pile dovrà arrivare a estrarre entro il 2025 e il 2030. Prendendo come esempio quanto stabilito per le batterie agli ioni di litio, ossia quegli accumulatori ad ampia diffusione utilizzati in dispositivi di ultima generazione come gli smartphone e i tablet, ma anche nei veicoli elettrici, vediamo che i limiti fissati sono i seguenti:
- litio: riciclo di almeno il 65% entro il 2025 e del 70% entro il 2030;
- rame, nichel e altri metalli pesanti: recupero di almeno il 90% entro il 2030.
Oltre a questo, le norme caricano i produttori di pile e batterie di maggiori responsabilità sia per quanto concerne il riciclo sia per ciò che riguarda l’utilizzo di materiali riciclati nella produzione di nuovi dispositivi.
Come riciclare le pile
Riciclare pile AAA o di altri formati non è certo complesso, in quanto tutto ciò che si deve fare, dopo aver accertato che siano realmente esauste, consiste nel gettarle negli appositi contenitori o nel consegnarle ai rivenditori che offrono servizio di raccolta.
Un’ulteriore alternativa è quella di portarle direttamente all’isola ecologica di zona.Fatto questo, il cittadino avrà compiuto il suo dovere e le operazioni successive verranno compiute dagli addetti alla catena di riciclo.