Gli adepti grillini, nonostante sia stato bucato il sistema tardando di circa un’ora l’inizio della votazione, hanno sentenziato. Dei 52.417 iscritti alla piattaforma Rousseau sono stati 30.948 a indicare il loro “sì, il fatto (contestato a Matteo Salvini, ndr) è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere”. Il M5S grazierà Salvini indicando l’impunità.
ll partito pentastellato è di destra.
Da questa votazione on line non ci potrà più essere alcun margine di dubbio. Il M5S è un partito di Destra.
Alla pletora grillina Matteo Salvini piace. Piace al punto da rinnegare ancora una volta gli ideali del M5S e convertirsi inaspettatamente all’ipergarantismo rispetto alle misure adottate dal vicepremier con la nave Diciotti. D’altra parte non avevano altra scelta. Se avessero votato per l’autorizzazione a procedere contro di lui automaticamente avrebbero voltato le spalle a Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Danilo Toninelli, anche loro indagati dalla Procura di Catania per il caso Diciotti.
I morti di sonno – mi sia concesso – non hanno valutato invece l’opportunità che si sono lasciati sfuggire, ovvero la possibilità di liberarsi del loro principale competitor e illudere in questo modo le 21.469 anime di sinistra che non volevano concedere l’impunità al Ministro dell’Interno.
Dopo questa votazione on line avranno un motivo in più per mollare l’M5S. Matteo Salvini, invece, ne esce ancora una volta vittorioso sul M5S ormai piegato al suo carisma. Di Beppe Grillo, poi, ne è rimasto solo un lontano ricordo. D’altronde, del famigerato ‘Comma 22’ ma ancora peggio della ‘sindrome di Procoust’, lui e il M5S ne sono i promotori sin dal 2014 quando hanno iniziato ad allontanare le menti e voci più critiche perché più scomode in quanto difficili da indottrinare. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, ormai.
Rimane tuttavia il sospetto che i risultati proposti dal Blog delle Stelle non siano reali dal momento in cui nessuna società esterna certifica i voti sulla piattaforma Rousseau. Allora, l’errore non sarebbe imputabile agli attivisti ma a chi ha deciso per tutti con un probabile raggiro che segnerà l’epilogo definitivo del M5S