Non sarà possibile utilizzare la denominazione “Sicilia” per i marchi d’impresa senza il consenso della Regione Siciliana, a cui spettano tutela e diritti di tale nome.
In applicazione alla norma nazionale di riferimento, la Regione si dota così di un regolamento per il rilascio, su richiesta, del marchio “Sicilia” secondo determinati criteri e parametri oggettivi.
Le linee guida definiscono il procedimento amministrativo da seguire ai fini della successiva registrazione del marchio commerciale da parte del competente ufficio statale e, inoltre, individuano i parametri per la valutazione delle istanze da parte dei privati e il rilascio del consenso all’uso.
«L’esigenza di un marchio Sicilia nasce anche dalle numerose richieste arrivate al dipartimento regionale delle attività produttive – spiega l’assessore alle attività produttive, Girolamo Turano – da parte di aziende private che chiedevano l’autorizzazione all’uso di questa denominazione nel proprio marchio d’impresa, a seguito del diniego da parte dell’ufficio “Brevetti e marchi” della direzione generale Tutela della proprietà del Mise».
«Il governo Musumeci ha deciso così di superare questa impasse – conclude – e definire le linee guida per concedere l’uso del marchio Sicilia. Un marchio forte e riconoscibile che, all’estero come nel territorio nazionale, sia fonte di crescita e sviluppo non solo in termini di visibilità della regione, ma anche in termini di export e commercializzazione».
Il consenso potrà essere rilasciato non in esclusiva, ma solo come parte aggiuntiva e in associazione con un marchio d’impresa del soggetto richiedente.
Per ottenere il marchio Sicilia è necessario essere titolari di un’impresa con sede nel territorio siciliano, commercializzare prodotti e servizi direttamente collegati alla realtà dell’Isola, di cui rappresentino le qualità, la cultura e l’identità.
Determinante per la valutazione positiva sarà sempre la capacità di trasmettere un’immagine positiva della Sicilia.