“Se in Italia si continua così, rischieremo davvero di morire di fame”. Sono le parole forti del consulente energetico, Gianmarco Cappadonna, con il quale abbiamo analizzato la crisi energetica che sta investendo non solo l’Italia ma l’Europa intera.
L’emergenza “caro bollette”, per le famiglie e le imprese, necessita di un ulteriore sforzo nella direzione dell’aumento della produzione del gas nazionale.
«Questa situazione non è grave ma drammatica – spiega Cappadonna – stiamo assistendo ad una speculazione finanziaria che colpirà i cittadini che non sapranno come poter pagare le bollette di luce e gas. Non si può pensare che ad oggi l’energia elettrica in borsa abbia toccato i 45 centesimi. Già era dura ieri quando si sono toccati negli ultimi mesi da 20 e 30 centesimi, sempre nei prezzi di borsa, figuriamoci adesso e se non si fa un’inversione di rotta non oso immaginare cosa potrebbe accadere, soprattutto con l’arrivo di settembre».
«A questo poi si aggiungono poi i paradossi di un Governo che ti spinge verso la mobilità elettrica ma con costi elevatissimi e senza avere le reti giuste, perché quelle presenti sono obsolete e non c’è la potenza sufficiente per ricaricare le colonnine», continua Cappadonna.
PUN
Il PUN – prezzo unico nazionale dell’energia elettrica di luglio 2022 si aggira intorno al 0,381 (€/kWh), ma essendo il mese in corso, è un dato in costante aggiornamento e potrebbe variare fino alla fine del mese.
«Io mi occupo anche di metano di autotrazione, il cui costo è anche alle stelle, tanto che ad alcuni nostri clienti di Bergamo abbiamo detto di chiudere o restare aperti simbolicamente. Se le cose non cambino non so come dovremmo riscaldarci. Il governo – conclude il consulente energetico- ha attuato un piano di austerity ma è necessario un progetto condiviso con l’Europa e che si mettano tutti d’accordo».
Il piano d’emergenza del Governo prevede interventi su riscaldamento, aria condizionata e illuminazione e il coprifuoco per negozi (alle 19) e locali (alle 23). Ma anche tagli alle industre “energivore”.
Con il razionamento residenziale si può arrivare a risparmiare il 20% del gas che arriva dalla Russia. Che preveda anche i tagli al riscaldamento degli uffici pubblici.
Una serie di misure estreme che dovrebbe scattare soltanto in caso di emergenza. E che andrebbe di pari passo con quello dell’Unione Europea. Mentre sono in arrivo altri aiuti sulle bollette.
Il piano prevede:
nelle case temperatura dei termosifoni ridotta di 2 gradi e paletti sugli orari; coprifuoco sull’illuminazione in casi estremi; taglio all’illuminazione dei lampioni nelle città e nei musei (fino al 40%); chiusura anticipata degli uffici pubblici; riduzione del riscaldamento a 19 gradi negli uffici pubblici; chiusura anticipata dei locali privati (alle 23); chiusura anticipata dei negozi (alle 19); riduzione del gas e delle elettricità alle imprese “interrompibili”.
Il piano prevede anche un maggiore utilizzo dell’energia derivata dal carbone. E le estrazioni di gas dalle piattaforme con le trivellazioni.
La riduzione delle temperature nelle case riguarda il periodo invernale, mentre in estate un limite all’uso dell’aria condizionata in casa fino a 27 gradi.
Secondo il piano città il taglio dell’illuminazione pubblica arriverà al 40%. Ovvero solo un lampione su due rimarrà acceso di notte. In casi estremi si pensa di ridurre l’orario degli uffici pubblici alle 17,30.
Ma basterà? Una domanda che si pongono in tanti con grande apprensione. Intanto a parte la chiusura (provvisoria, secondo la Russia) di Nord Stream, l’Europa dovrà prepararsi a ridurre i consumi del 15%.
Bruxelles presenterà tra poco più di una settimana un piano di strategia unitaria per coordinare i piani nazionali di emergenza dei 27 Paesi membri e gli eventuali razionamenti di energia.