Con un fatturato di 13,2 miliardi nel 2022 e previsioni per il 2023 che portano a un ulteriore balzo a 14,2 miliardi di euro, 2 miliardi in più rispetto ai valori pre-Covid, il sistema della Cosmetica in Italia crea 22,3 miliardi di valore condiviso. Questi alcuni dati che emergono in occasione dell’Assemblea pubblica 2023 di Cosmetica Italia.
Il presidente di Cosmetica Italia, Benedetto Lavino, nel suo intervento ha ricordato alcune delle priorità rilevanti per il comparto: «Ritengo opportuno segnalare e citare la questione dell’IVA sui prodotti cosmetici. Forse non tutti ricordano, infatti, che i cosmetici, senza distinzioni tra fascia di prezzo e tipologia, sono considerati ai fini IVA beni di lusso e sono quindi assoggettati all’aliquota massima.
Quella dell’IVA è una questione che tocca non solo l’industria, ma che ha ricadute dirette anche sul consumatore. Abbiamo già visto come i cosmetici siano beni essenziali. Per questo riteniamo fondamentale garantirne la costante accessibilità a tutti, soprattutto in un momento in cui l’inflazione incide negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione».
Benedetto Lavinio, presidente di Cosmetica Italia
Per Benedetto Lavino il cosmetico deve trovare spazio e piena rilevanza tra i driver del made in Italy nel mondo, cioè tra le categorie di prodotti che danno lustro e riconoscibilità all’eccellenza italiana. E’ un comparto che nel corso dell’ultimo biennio ha dimostrato di essere solido e maturo, in grado di affrontare scenari estremamente complessi e sfidanti.
Il presidente di Cosmetica Italia, continua: «Il lavoro, l’investimento, la ricerca portati avanti ogni giorno dalle centinaia di aziende impegnate nella produzione e nella distribuzione di prodotti cosmetici creano una spirale virtuosa e generano un’onda positiva che investe non solo il nostro comparto, ma tutti quelli che direttamente e indirettamente sono connessi, a monte e a valle. Senza dimenticare che la quota della produzione cosmetica nazionale destinata all’estero è superiore al 40%».
Settore della cosmetica: modello ed emblema del Made in Italy
Presente all’Assemblea anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che rivolgendosi alla platea ha sottolineato come quello della cosmetica sia uno degli asset più importanti, modello ed emblema del Made in Italy, al fine di supportare il sistema eliminando gli ostacoli per le imprese.
In occasione dell’Assemblea è stato presentato uno studio commissionato ad Althesys, dal quale emerge come la filiera della cosmetica abbia mostrato nel corso dell’ultimo biennio una notevole solidità e maturità, “tratti che hanno costituito una base di resilienza e flessibilità indispensabile per affrontare i picchi positivi e negativi vissuti dal mercato nazionale e internazionale”.
Un fattore dal valore inestimabile che porta le aziende italiane ad affrontare ogni prodotto come un’opera d’arte, con un approccio globale e multidisciplinare, attento a ogni dettaglio. Un primato espresso anche grazie agli elevati standard di sicurezza e qualità legati alla produzione cosmetica nazionale, che investe oltre il 6% del fatturato in ricerca e innovazione. Il 67% del make-up consumato in Europa è prodotto da imprese italiane, e a livello mondiale questo valore tocca il 55%.
La cultura della bellezza emerge in ogni dettaglio nel nostro Paese, nello specifico, per l’industria cosmetica la produzione si confronta costantemente con l’obiettivo di offrire un prodotto innovativo e ben fatto, frutto di un know-how riconosciuto al di fuori dei confini nazionali, capace di esprimere al meglio l’innata propensione italiana alla creatività.