La Sicilia resterà in zona gialla ancora per almeno altre due settimane. Lo ha stabilito l’ultima ordinanza emanata dal Ministero della Salute e pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 10 settembre. Al contrario, tutte le altre regioni italiane godranno del colore bianco per almeno un’altra settimana prima di eventuali nuove comunicazioni.
«Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-Cov-2 – si legge – fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, per la Regione Sicilia l’ordinanza del Ministro della salute 27 agosto 2021, citata in premessa, e’ rinnovata per ulteriori quindici giorni, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione.»
Per giungere a tale scelta è stato preso in considerazione il monitoraggio settimanale dell’ISS. L’indice RT in Italia continua la sua discesa, col valore medio della penisola italiana che si attesta su 0,92.
Utile ricordare anche cosa si può fare in zona gialla: sarà consentito spostarsi da un comune all’altro senza limitazioni. Luoghi di spettacolo non potranno superare la capienza del 50% al chiuso. Sempre in vigore l’obbligo di massimo quattro persone al tavolo nei locali. Negozi regolarmente in attività pur con le classiche disposizione anti-Covid da rispettare (mascherine, gel e distanziamento).
Poco più clemente il dato inerente i contagi. In Sicilia, infatti, stando all’ultimo aggiornamento della Regione Siciliana sono soltanto 3 i nuovi ricoverati in ospedale. Diminuiscono coloro che sono in cura in terapia intensiva (tre in meno rispetto a ieri).
Il dato dei guariti risulta pari a 786 persone. Solo 8 i nuovi decessi. I nuovi soggetti positivi rilevati sono 618. I tamponi molecolari processati sono stati 5699. I tamponi rapidi sono stati 6608. Numeri che non hanno impedito la conferma della zona gialla sul territorio isolano. Decisivi i parametri stabiliti dal Ministero della Salute: incidenza ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi; terapie intensive occupate sopra il 10% e dei reparti ordinari occupati oltre il 15%.