C’è chi manifesta in piazza, come hanno fatto stamattina i “Ristoratori siciliani indipendenti” con l’endorsement da primo cittadino, ma anche politico, di Salvo Pogliese. E poi c’è chi sta tentando anche altre strade, perfino scrivere direttamente al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “La lettera (pubblicata in fondo all’articolo, ndr) l’ha letta stamattina – assicura Dario Pistorio, presidente regionale Fipe Confcommercio – ma non ci fermiamo certo qui, noi stiamo cercando di trovare soluzioni che portino a un risultato. Per quanto le manifestazioni di piazza facciano bene alla pancia di tutti poi bisogna avere una interlocuzione reale con i tavoli a tutti i livelli dove si decidono le nostre sorti.
Noi abbiamo scritto non solo al Presidente del Consiglio, ma anche a tutte le Prefetture siciliane, ai deputati nazionali, al governatore Nello Musumeci: il comparto ristorazione, ma non solo, è ormai in esaurimento economico, a oggi i ristori non arrivano, la forza economica degli esercenti è azzerata, la situazione è ripiombata in un baratro evidente a tutti. Domani mattina, mercoledì 18 marzo, presso la sede di Confcommercio si terrà un vertice con tutte le confederazioni dei vari comparti, parteciperanno anche Confesercenti e Cidec, per fare il punto della situazione e capire realmente cosa fare, senza escludere eventuali azioni legali”.
“Alcuni di noi resistono, ma tanti altri non ce la fanno – spiega Smeralda Di Paola, Fiepet Confesercenti – non ce la possono fare, non a queste condizioni. Il Dl Sostegni? Noi speriamo fino alla fine che possa servire, ma alla carenza si può sopperire solo con la velocità, e comunque si tratterebbe solo di un “pronto soccorso” a tutti gli effetti, abbiamo già calcolato che si tratterà di ricevere neanche il 10% della perdita di fatturato. O cambiamo mentalità o rischiamo di morire tutti: affitti e utenze andavano bloccati già l’anno scorso, stiamo chiedendo che almeno possa essere previsto per quest’anno. I ristoratori e titolari di bar e locali sono esasperati, a oggi c’è chi non ha nemmeno i soldi per pagare la bolletta della luce, siamo veramente in guerra, ci aspettiamo che chi deve decidere si metta veramente nei panni delle persone che hanno scelto di lavorare nella ristorazione. certo, capiamo le motivazioni sanitarie delle limitazioni, ma che almeno si pensi a far sopravvivere tutte le categorie produttive e si proceda senza sosta con i vaccini, per poter pensare di riaprire in sicurezza e il prima possibile”.
Ed è stato il sindaco di Catania Salvo Pogliese, stamattina, a recarsi al presidio organizzato in piazza Stesicoro e denominato “Marcia su Roma” (come negli intenti, resta da decidere la data) organizzato dal movimento “Ristoratori siciliani indipendenti”, capitanati da Roberto Tudisco. “Esprimo massima solidarietà – ha detto il primo cittadino – e lo faccio anche come segretario regionale del mio partito (Fratelli d’Italia), ritengo sia assolutamente doveroso, è una battaglia di buon senso, voi siete la categoria che sta pagando il prezzo più alto per questo maledetto Covid 19. Sarebbe facile per me cavalcare l’onda di protesta, ma sono una persona sempre equilibrata quindi dico che è oggettivamente difficile affrontare quest’emergenza a tutti i livelli, nessuno era preparato, però è anche giusto dire che le scelte che sono state fatte, o potrebbero essere fatte di qui a breve, sono quanto meno contraddittorie. Si immaginano soluzioni diverse in assoluta contraddizione. Da parte mia e del mio partito ci sarà sempre la massima disponibilità a fare ciò che sarò nelle condizioni di poter fare, sono certo che anche altre forze politiche in questo momento al governo avranno la medesima sensibilità nel tentativo di portare a compimento una battaglia di buon senso, come ritengo sia quella che voi state combattendo, senza avere la prospettiva di un domani più sereno. So che questa crisi già sta determinando chiusure di partite iva, attività, locali, e questo rappresenta un disastro per qualunque città”.