Cosa accadrà in Sicilia con la zona gialla? Lo abbiamo chiesto ai ristoratori del catanese.
«Sicuramente con l’entrata in zona gialla chi va ad essere penalizzato siamo noi ristoratori -dichiara Salvo Monaco, Caposala del ristorante ”La Capannina”- sia in qualità di imprenditori che in qualità di dipendenti. Con la riduzione dei posti all’interno delle sale si riduce la disponibilità clientelare».
Ciò che si nota nei primi due giorni ”in giallo” non è solo la riduzione dei clienti. La gente è confusa. Lo dichiara Salvo Tosto del bar ”Amarone & Gin”:
«Le persone prima di entrare aspettano fuori, fanno domande perché non sanno neanche loro come devono comportarsi; finora ho riscontrato solo questo».
Dopo una produttiva stagione estiva e l’obbligo del Green Pass per accedere all’interno dei locali, con la zona gialla i posti a sedere diventano 4. Danilo Rotella, Caposala de l’Horloge dichiara:
«Li dobbiamo separare; con la zona bianca ci si limitava a 6, ora saranno in 4. Stasera, ad esempio, abbiamo una prenotazione per 6 persone, saranno separate».
Secondo gli imprenditori catanesi, il settore ristorativo è il primo a subire negativamente gli effetti restrittivi della zona gialla ” tuttavia la clientela non è esente dalle difficoltà”:
«Mi verrebbe da dire che il venditore subisce di più le restrizioni, ma sono convinto che anche per il consumatore non sia facile vivere in questa situazione -prosegue Danilo Rotella- Con le restrizioni la clientela non è in una posizione comoda. In percentuale direi che il consumatore si trova al 60% in difficoltà, il 40% il venditore».
La ristorazione fa tutto il necessario per dare sicurezza alla clientela, Salvo Monaco de ”La Capannina” chiede maggiore flessibilità e comprensione:
«Pensavo che questo periodo di lockdown, di chiusure, di zone e restrizioni, avrebbe portato alla gente maggiore comprensione, invece la cosa è peggiorata. La gente a priori non rispetta questo settore. Invece di cercare un tavolo alle 9 di sera, siamo aperti dalle 6. Noi ci mettiamo i mezzi, distanziamento, igienizzazioni e quant’altro, ma il cliente deve anche dimostrare comprensione».