Il “weekend rosso” appena trascorso ha visto i militari del Comando Provinciale di Catania impegnati in diversi controlli al fine di garantire l’attuazione delle misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Durante la scorsa settimana, coincidente con le chiusure disposte dal governo in prossimità delle festività pasquali, le Fiamme Gialle etnee hanno partecipato con 93 uomini al servizio di controllo coordinato dalla locale Questura, verificando che i 252 cittadini trovati fuori dalle proprie abitazioni avessero comprovate esigenze o motivi urgenti e che i 53 esercizi commerciali fossero autorizzati all’apertura. Sono state elevate solo 7 sanzioni amministrative di cui 3 rivolte a diportisti della provincia.
La fondamentale attività di controllo per mare ha permesso di riscontrare, ancora una volta, che alcuni diportisti amanti della pesca sportiva, non temendo i possibili controlli organizzati per mare dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania, erano intenti a pescare in ore notturne nelle acque antistanti il Porto dell’Etna di Riposto, nonostante le restrizioni dettate dalla pandemia. Due le imbarcazioni individuate a breve distanza l’una dall’altra e 3 le persone complessivamente sanzionate.
Nel calatino è stato sanzionato un “turista” proveniente da Niscemi, in provincia di Caltanissetta, che senza giustificato motivo transitava fuori dal comune di appartenenza in quanto probabilmente attratto dalle bellezze di Caltagirone. I baschi verdi della Compagnia Pronto Impiego di Catania hanno inoltre proceduto a notificare la chiusura per 5 giorni alla titolare di un chiosco nel centro cittadino etneo, elevando un’ulteriore sanzione amministrativa nei confronti del dipendente che stava mescendo al banco delle bevande a due avventori i quali, alla vista dei militari, si allontanavano velocemente.
Presso l’aeroporto “Vincenzo Bellini”, invece, durante un controllo valutario i militari della Compagnia Catania-Fontanarossa hanno sanzionato un soggetto proveniente da Francoforte il quale trasportava denaro contante e strumenti finanziari negoziabili per circa € 20.000,00, quasi il doppio di quanto consentito.
E.G.