Il Ministero della Salute ha elaborato un piano pandemico che tocca il biennio 2021-2023. La bozza di ben 140 pagine che prevede soluzioni e protocolli da seguire per combattere al meglio l’emergenza sanitaria in corso, sarà successivamente posta al vaglio delle Regioni.
Ma il testo non sembra accogliere, almeno per il momento, troppi consensi.
La bozza si concentra sulla continua formazione degli operatori sanitari, sulla realizzazione sempre più rapida di posti letto per le terapie intensive e sulla produzione di mascherine. Senza dimenticare una sempre numerosa scorta di anti virali e vaccini contro l’influenza stagionale.
Ma non solo. Tra i punti cardini spunta anche una proposta che è da sempre oggetto di polemica: la possibilità, a fronte di scarse risorse, di scegliere chi curare.
«Quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità -si legge nella bozza- i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio. Non è consentito agire violando gli standard dell’etica e della deontologia ma può essere necessario per esempio privilegiare il principio di beneficialità rispetto all’autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie. Condizione necessaria affinché il diverso bilanciamento tra i valori nelle varie circostanze sia eticamente accettabile è mantenere la centralità della persona».
Il Ministero della Salute si è subito affrettato a specificare come si tratti solo di una bozza informale. Non è mancata, però, l’aspra critica da parte dell’ex premier Matteo Renzi: «Se ci sono poche risorse, bisogna scegliere chi curare. Ho una idea più semplice. Se ci sono poche risorse, prendiamo il MES. Ci vuole tanto a capirlo?».
Lotta contro le fake news
Piaga nell’era social sono le fake news. La bozza si concentra così anche sulla corretta informazione, al fine di tutelare e rassicurare i cittadini.
«Sarà necessario contenere e bloccare la divulgazione di disinformazione, fake news, teorie di cospirazione e fughe di notizie al fine di allontare atteggiamenti di rifiuto dei comportamenti e delle misure di contenimento del rischio».
Un compito arduo, affidato al ministero della Salute e alle Regioni, che saranno affiancati da esperti ed influencer