Un dipinto scomparso, spostato dalla parete accanto al battistero della Chiesa di Santa Maria delle Stelle di Comiso negli anni 70 e mai più tornato al suo posto. Era probabilmente da attribuire al pittore sordomuto Giuseppe La Leta: venne spostato durante dei lavori di restauro nella chiesa e non è stato più ritrovato. Così l’associazione culturale “Ad Sidera”, sorta un anno fa su iniziativa di un gruppo di fedeli della Chiesa Madre, ha deciso di ridare alla basilica quel dipinto perduto. Non lo stesso, ma un’opera con lo stesso soggetto. Il nuovo “Battesimo di Gesù” è opera del pittore gelese Giovanni Iudice. L’artista, uno dei più affermati esponenti del realismo italiano, ha completato l’opera nei giorni scorsi. Si tratta di un dipinto con forma centinata, della misura di 150×120 centimetri. Sarà inaugurato domenica 7 gennaio, alle 19. La presentazione dell’opera sarà curata dal critico d’arte Paolo Nifosì. Sarà presente il parroco, don Innocenzo Mascali.
“Negli anni passati nella chiesa c’era già un’opera rappresentante “Il Battesimo di Gesù” – spiega Dario Brafa, presidente di “Ad Sidera”. Abbiamo trovato un’antica foto del battesimo di un nostro socio in cui il dipinto, inserito tra due paraste, si vede con chiarezza. Decidere di restituire alla nostra basilica quel dipinto è stato un desiderio di tutti. Quel quadro è andato purtroppo perduto. Per questo abbiamo chiesto a Giovanni Iudice, artista figurativo, uno tra i più affermati esponenti del realismo italiano, di realizzare l’opera”.
“L’iconologia storica ha sempre utilizzato questa rappresentazione di Gesù nelle acque del fiume Giordano insieme a San Giovanni Battista – spiega Giovanni Iudice. – Anch’io ho voluto ispirarmi a questo, sviluppandolo in un contesto mediterraneo, con un paesaggio caratterizzato da alcuni elementi, quali l’ulivo o la montagna argillosa. I paesaggi della Palestina, peraltro, hanno per certi aspetti molte similitudini rispetto ai nostri”. L’opera sarà collocata in un contesto architettonico barocco e, in parte, settecentesco. Per l’artista una sfida non da poco. “Si tratta – aggiunge Iudice – di dare una propria immagine alla storia e alla storia della pittura, è una sfida in un confronto sempre nuovo”.