A Catania la pandemia continua a far paura per la crescita costante dei contagi, creando incertezza sulla festa di Sant’Agata.
Se da una parte si guarda al mantenimento delle regole di sicurezza sanitaria, dall’altra si cerca di trovare il giusto equilibrio e compromesso per uno dei momenti più sentiti da tutta la città.
A poco meno di un mese di distanza dalla terza festa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la festa del Corpus Domini di Guzco in Perù, tanti sono i punti interrogativi ma anche le speranze di chi vorrebbe riabbracciare la Santa Patrona, come da tradizione, dal 3 al 5 febbraio.
Dopo le decisioni concordate dalla Cesi – Conferenza Episcopale Siciliana, non v’è dubbio che le processioni religiose saranno sospese, tra le polemiche di alcuni devoti che invece avrebbero voluto rivedere nelle vie della città, Sant’Agata con tutti gli “onori” del passato.
Alla luce della crescente esplosione di contagi, non si può abbassare la guardia, ma si potrebbe pensare ad un piano alternativo che possa mettere d’accordo devoti ed istituzioni.
Ed è probabile che questa decisione arrivi da palazzo degli Elefanti, nei prossimi giorni, dopo le festività natalizie, e potrebbe essere lo stesso primo cittadino Salvo Pogliese a comunicarle alla città.
Lo scorso anno, in piena pandemia, i catenesi che amano la Santa patrona, del resto hanno dimostrato grande compostezza e rispetto delle regole.
Un lavoro di squadra capillare e concordato, potrebbe consentire di rendere omaggio alla Santa Bambina, che ha incantato il mondo, consacrando sin da giovanissima la sua vita alla religione cristiana.