«Non esistono defunti di serie A o di serie B, il cimitero deve essere curato per intero». E’ questo il grido di allarme lanciato da Concetto Ecora, cittadino di un comitato spontaneo della zona della VI Municipalità che punta l’attenzione sui disservizi del cimitero monumentale di Catania, che versa in condizioni disastrose.
Tombe vandalizzate e divelte, muri crollati, sporcizia, mancanza di scerbatura e guasti dei serivizi idrici sono alcuni dei problemi che oggi vi raccontiamo in questo tour “degli orrori”, così come lo abbiamo definito, per mostrarvi le innumerevoli cose che non vanno e che le istituzioni preposte dovrebbero fare, per ridare decoro ai nostri defunti.
Tour degli orrori
In questo viaggio ci accompagna proprio il signor Ecora, che come ci racconta, si reca quasi quotidianamente al cimitero, sollecitando continuamente interventi di ripristino, messa in sicurezza e ordinaria manutenzione, che oggi invece si è trasformata in straordinaria.
«A Catania si dice “le pulizie si vanno dove si vede” è nel nostro cimitero la situazione è questa – spiega – perchè ci sono delle zone, specie quelle del viale degli illustri, pulite e sistemate, e altre – i viali interni – che sono lasciate all’incuria del tempo, con alberi mai stati potati, i cui rami arrivano tra poco a toccare il suolo, rappresentando un pericolo per l’incolumità pubblica se dovesse malauguratamente cadere un ramo».
«Solo quando facciamo pressione o mettiamo l’amministrazione con le spalle al muro, riusciamo ad ottenere alcuni risultati», continua Ecora.
In tutto questo «l’amministrazione non vede, non sente e non parla».
Tomba di Angelina Mioccio
Come se ciò non bastasse, troviamo anche piante grasse che crescono all’interno dei loculi, molti dei quali sono abbondanati come quello della storica famiglia catanese dei Mioccio, proprietario del Castello di Leucatia, la cui figlia Angelina si uccise perchè non volle sposare l’umo imposto dal padre.
La tomba è stata vandalizzata e da oltre 15 anni nessuna amministrazione è intervenuta.
«Più ci inoltriamo e peggiore è la situazione – conclude Ecora -con rubinetti senza acqua tra le lamenterle delle persone, soprattutto anziane, costrette a percorrere diversi chilometri per poter pulire la tomba dei propri cari e innaffiare i fiori da deporre sul sepolcro».
Insomma, certo è che bisogna intervenire quanto prima per ridare dignità ai nostri defunti, dovere di ogni società civile, senza nessuna distinzione di rango, colore e genere.
E come avrebbe detto il grande Totò «Ccà dinto, ‘o vvuo capi, ca simmo eguale? Muorto si’tu e muorto so’ pur’io; Ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale».
TO BE CONTINUED …