La festa del Carnevale ha origini molto antiche, che partono da festeggiamenti latini e greci, rispettivamente le “Saturnali” e le “Dionisiache”.
Si tratta di celebrazioni che includevano gruppi mascherati e carri allegorici.
Il nome deriva dal latino “carnem levare”, cioè “eliminare la carne e si riferisce a quel periodo che precede il digiuno della Quaresima.
Una festa che sta in bilico tra sacro e profano. È, infatti, un momento di serenità e spensieratezza proprio prima delle restrizioni quaresimali, incentrate su digiuno e astinenza.
Ecco perchè ci si lascia andare agli eccessi, prima di tutto da tavola, dove trionfano i “dolci”.
Regine di Carnevale sono senza dubbio le Chiacchiere, presenti in tante parti d’Italia ma è in Sicilia che si caratterizzano per l’utilizzo del Marsala nell’impasto. Si possono fare sia fritte che al forno e si ricoprono di candido zucchero a velo.
Esistono anche le Chiacchiere ripiene, con ricotta e creme, al cioccolato o al pistacchio, inserito nell’impasto per conferire una colorazione accesa oppure “colato” sopra come glassa golosa.
Altro dolce famoso è la Pignolata, tipica del messinese, che si prepara in diverse versioni. Si tratta di palline di pasta fritta, sistemate proprio come una pigna. É bicolore, con una glassa al cioccolato o bianca. Esiste anche la Pignolata al miele, farcita con miele e confettini colorati.
Restando a Messina ci sono anche le Fraviole alla ricotta: sono simili alle Cassatelle o Raviole di Ricotta.
A Carnevale in Sicilia non possono mancare gli Sfinci: dorate frittelle di pasta che si possono gustare soltanto ricoperte di zucchero, con il miele o farcite di creme o uva sultanina.
Sono buonissimi anche gli Sfinci di Riso, preparati, come suggerisce il nome, con il riso e profumate all’arancia e cannella.
Le Ciambelle fritte sono un classico, e poi ancora I Cuddrureddri di Carnevale, tipici dell’agrigentino, fritti e ricoperti di zucchero: davvero sfiziosi!
Nello splendido borgo siciliano di Castelbuono, si preparano le Teste di Turco, un dolce al cucchiaio, realizzato con una sfoglia fritta e una crema di latte aromatizzata.
Una curiosità sulle chiacchiere: perchè si chiamano così?
Il nome di questo dolce ha origine da Raffaele Esposito, chef della Regina di Savoia, al quale fu richiesto di preparare uno spuntino da consumare durante le chiacchierate tra la regina e i suoi ospiti. Da qui, lo chef, decise di chiamare la sua creazione “chiacchiere”.