Il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella, sarà tra i protagonisti della conferenza “Scuola e Magistratura Minorile: verso una Comunità Educante”, promossa dall’associazione «Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie», CAMMINO, Camera Avvocati per la persona, le relazioni familiari ed i minorenni insieme con l’Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.
Un incontro che vuole accendere i riflettori sulle problematiche legate al mondo dei minori, che a Catania ha raggiunto dei livelli preoccupanti per ciò che riguarda la dispersione scolastica, così come ha spiegato in questa intervista il Presidente Di Bella, con una percentuale che ai attesta al 21%, e in alcuni quartieri è ancor a più alta.
Questo vuol dire che ci sono migliaia di ragazzi che tra i 6 e i 16 anni, eludono l’obbligo formativo, un dato che rappresenta una bomba sociale che deve essere oggetto di attenzione specifica.
Agli elevati dati di dispersione scolastica corrispondono anche quelli di devianza minorile che pongono la città metropolitana di Catania tra le prime d’Italia.
In tal senso, l’Osservatorio Metropolitano sui minorenni, con la regia del prefetto Maria Carmela Librizzi sta mettendo in atto tutte quelle azioni che possano arginare questo fenomeno con un recupero sociale e culturale dei giovani a rischio.
«Gli interventi che abbiamo deciso di attuare insieme al prefetto e altre autorità della città – spiega Di Bella – è quello di sensibilizzare i dirigenti scolastici prima di tutto ad operare le segnalazioni di evasione scolastica e intervenire con gli strumenti tradizionali della giustizia minorile ma anche andando a toccare il reddito di cittadinanza di chi non manda i figli a scuola. E questo lo stiamo facendo in virtu’ di uno specifico protocollo che prevede la partecipazione dell’Inps di Catania».
Liberi di scegliere
Anche il progetto “Liberi di scegliere”, nato in Calabria in collaborazione con Libera, e trasportato anche a Catania sta operando molti interventi con ottimi risultati.
«Sono tante le mamme che hanno deciso di andare via per sottrarre i propri figli da un contesto criminale e anche alcuni detenuti chiedono di proseguire su questa strada a tutela dei propri familiari», conclude il Presidente del Tribunale per Minorenni di Catania.