Vibrazioni, rumori e tanta paura. Continua senza sosta la protesta dei residenti del quartiere Vulcania di Catania, che dal 2018 sono costretti ad una convivenza, scomoda: quella con la metropolitana.
Nelle zone adiacenti alle fermate Borgo e Giuffrida, infatti lungo il percorso del metrò si avvertono forti scosse prodotte proprio dal suo passaggio, simili a quelle di un terremoto.
Ne consegue che vetri, finestre e tubature cominciano a tremare provocando oscillazioni di mobili e come se ciò non bastasse anche crepe nei muri.
Diverse volte i residenti e commercianti del posto hanno chiesto agli organi preposti di visionare la metropolitana per individuare il problema e trovare possibili soluzioni, senza ottenere alcuna risposta.
Sulla questione è intervenuto con una mozione il consigliere comunale, capogruppo di Grande Catania, Seby Anastasi, che ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico alla presenza delle direzioni competenti e della direzione gestione governativa Ferrovia Circumetnea affinché vengano poste in essere tutte le azioni necessarie: dagli interventi di manutenzione e monitoraggio eseguiti, alla pianificazione per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, riducendo l’esposizione della popolazione alle vibrazione e rumori e garantendo la sicurezza pubblica..
«Il dubbio è che venga fatta scarsa manutenzione – dichiara Anastasi – delle fonti di produzione del rumore e che non vengano effettuate, con la dovuta frequenza, le molature periodiche delle rotaie (atte ad eliminare le micro-irregolarità che si creano sui binari e che sono concausa dei rumori lamentati)».
«Neppure la rettifica dei cerchioni delle ruote dei treni pare sia stata aeffettuata, chiedo, a chi di dovere, documentazioni sulle misure e dati sulla manutenzione degli impianti della Metropolitana», conclude.
Comitato Cittadino Vulcania
Per gli abitanti degli edifici a ridosso delle linee della metropolitana, la situazione è divenuta insopportabile come spiega la presidente del Comitato Cittadino Vulcania, Angela Cerri, la quale aggiunge che: «al momento gli organi di polizia stanno indagando, grazie anche alla segnalazione giunta da parte del Codacons».