Aggrediscono 4 ragazzi, incappucciati e armati di fucili e pistole. E’ accaduto a Librino nella notte tra venerdì e sabato. Un episodio di criminalità che fa ancora più paura se si pensa che tutto è accaduto davanti ad una scuola, come riportato dal giornale La Sicilia.
I ragazzi vittime dell’aggressione faticano a trattenere le lacrime, increduli per quanto gli è accaduto e ricostruiscono la terribile vicenda sulla quale sta indagando la polizia del Commissariato di Librino dopo la denuncia dei giovani.
All’interno del plesso “Nuova Masseria Moncada” dell’istituto “Fontanarossa”, un familiare del custode stava chiacchierando con tre suoi amici davanti al portone di casa. Dalla parte nord del plesso scolastico del viale Moncada, a ridosso di un campo rurale libero da recinzioni, sono entrati improvvisamente una decina di persone con il volto coperto e armate.
I quattro ragazzi, tutti tra i 15 ed i 20 anni, sono stati bloccati dal gruppo criminale che ha intimato loro di consegnare i soldi che possedevano, pochi euro.
Da qui la violenza contro i poveri ragazzi: uno di loro è stato colpito più volte in testa con il calcio di una pistola, tanto che ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari che gli hanno applicato diversi punti di sutura.
Il secondo ragazzo ha riportato la rottura del braccio e che aveva tentato di difendere l’amico.
Quasi illesi il terzo e il quarto giovane, che ha riportato un taglio poco profondo tra l’orecchio e la guancia.
Le vittime dell’aggressione sono state portate al pronto soccorso dell’ospedale San Marco per le cure del caso.
Dichiarazione dirigente scolastico
“Questa scuola nel tempo è cresciuta tanto, è diventata un punto di riferimento per il territorio, con attività importanti sia per i ragazzi che per i genitori. Abbiamo fatto richiesta al comune per rendere questo spazio più sicuro. Siamo preoccupati e arrabbiati perché un episodio del genere non è una semplice effrazione o il tentativo di vandalizzare o di creare un danno alle cose, quanto di creare un danno alle persone. Adesso la preoccupazione per tutta l’utenza del plesso è maggiore”, commenta a la Sicilia, la dirigente scolastica.