Fare la spesa è un’attività che regolarmente viene compiuta da ogni membro della famiglia. Spesso, ognuno di loro ha sempre da ridire quando arriva il momento di mettere la merce nelle buste!
Quando i clienti arrivano alle casse dovranno pur prendere almeno una busta nella quale riporre la propria spesa. I figli alla fatidica domanda: “Servono buste? rispondono sempre: “Si”. I mariti spesso vanno via senza busta, con il rischio che ciò che hanno comprato cadrà a terra. Quanti prodotti rotti per non comprare una busta!
La fatidica domanda viene posta perchè ogni cliente è libero di portare da casa le proprie buste che siano di plastica, di stoffa o carta, non importa se sponsorizzino un altro punto vendita ma di certo se non le hanno con sè la cassiera dovrà darle loro ed inserirle nello scontrino. Questo è per la maggior parte dei clienti un vero e proprio problema.
Dinanzi ad una spesa dal valore di 100 euro i clienti rispondono alla domanda così: “Ehm si, mi dia 2 buste”. Loro saranno capaci di riempire le due buste cosi tanto da romperle, a quel punto inizierà il vero dramma! “Signorina queste buste sono inutili”. “Signora sono biodegradabili e tarate per una certa quantità di merce. Le ha riempite troppo ma non si preoccupi eccone un’altra”. La cassiera comprendendo la situazione da la busta senza inserirla nello scontrino eppure, la cliente controbatte: “Noi (cercando lo sguardo complice di altre clienti) le paghiamo queste buste e vi facciamo da sponsor eppure, non abbiamo neanche il tempo di arrivare in auto perchè si rompono. Le sembra corretto?” –“Signora lei è libera di portare le buste da casa altrimenti se queste non le sembrano buone le posso dare quella di stoffa. Vuole quella? .
La busta che la cassiera propone costa 0.80 centesimi e la cliente si sta già lamentando per aver comprato quelle da 0.10 centesimi. Di conseguenza non la comprerà mai ed infatti risponde: “Se sapesse quante ne ho di quelle a casa!”
Beh quando si parla di buste, alle clienti non va mai bene nulla, hanno da ridire sulle buste biodegradabili ma non dimentichiamo che c’è chi, alla fatidica domanda, risponde: “Se sono gratis SI!”