«Scarantino come persona era assolutamente non presentabile perché psicolabile. C’era anche una perizia psichiatrica».
Lo ha detto l’avvocato Rosalba Di Gregorio legale di parte civile di Gaetano Murana, Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina (ex imputati falsamente accusati e poi scagionati e scarcerati) nella sua arringa nel processo, sul depistaggio delle indagini della strage di via D’Amelio.
Imputati del processo i tre poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, ex appartenenti del gruppo “Falcone-Borsellino” della Squadra Mobile di Palermo, accusati di aver indotto, mediante minacce e pressioni, il falso pentito Scarantino a rendere false dichiarazioni per depistare le indagini.
« A Scarantino venne diagnosticata una ‘reattività nevrosiforme persistente in neurolabile’ – continua l’avvocato Di Gregorio – era un soggetto che reagiva agli stimoli in maniera esagerata. Lo hanno saputo durante l’esame quando in aula chiesi alla Corte di fare una perizia psichiatrica perché il soggetto non dava segnali di ragionamenti coerenti».
La procura di Caltanissetta nella scorsa udienza ha chiesto la condanna a 11 anni e 10 mesi di Mario Bo e a 9 anni e 6 mesi ciascuno di Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo.