«Mentre qualcuno contraeva mutui lasciandone l’onere alle future generazioni, quest’amministrazione lascerà alla città e alle future generazioni 35 milioni di euro l’anno fino al 2033», la dichiarazione del sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi.
Ieri sera a Palazzo degli Elefanti il consiglio comunale si è riunito per approvare il Rendiconto 2020.
Oltre tre ore di Consiglio Comunale, non solo per approvare il Rendiconto 2020, ma per chiarire anche alcun spinose questioni.
Roberto Bonaccorsi, assessore al Bilancio, vicesindaco e sindaco facente funzioni, ha scelto proprio la seduta del Consiglio Comunale di ieri sera proprio per chiarire alcuni punti.
«Il Rendiconto è uno strumento per “rendere conto” della gestione, sia della situazione patrimoniale, sia sull’andamento economico della gestione. Nella fattispecie la situazione di cui si deve rendere conto è il rispetto degli impegni che si sono presi al momento della redazione del bilancio stabilmente equilibrato. Quindi con il Rendiconto si misura il raggiungimento di quegli obbiettivi» spiega così l’importanza del Rendiconto Roberto Bonaccorsi.
Ma è nell’affrontare il tema del dissesto che il vicesindaco, assessore e sindaco facente funzioni sembra voler pizzicare qualche collega: «Il lavoro svolto in questi anni è stato veramente importante. Dal Rendiconto emerge che l’Ente non è da considerarsi strutturalmente deficitario, che l’Organo non ha rilevato nel corso della gestione gravi irregolarità, che l’Ente risulta essere correttamente adempiente rispetto la trasmissione di schemi di bilancio, che il responsabile del servizio finanziario ha adottato quanto previsto dal regolamento di contabilità e che nel corso dell’esercizio 2020 non sono state effettuate segnalazioni di squilibrio finanziario. Considerato che il Rendiconto è lo strumento che il legislatore ha predisposto proprio per dar conto alla città dell’attività compiuta, io ritengo che questo sia il luogo più adatto per dire alcune cose, soprattutto per chi non ha memoria o fa finta di non averne».
Roberto Bonaccorsi si riferisce ad una frase recentemente pubblicata dall’ex sindaco Enzo Bianco: “semu ne manu di nuddu”.
«Ho sempre tenuto un profilo bassissimo» continua Bonaccorsi «Non posso esimermi dal rispondere ad alcune illazioni, fondate sul nulla. La pazienza ha un limite e non vorrei che il silenzio possa essere interpretato come un assenzo ad alcune dichiarazioni. Rispondo alle illazioni con la comparazione degli atti. Qualcuno una decina di giorni fa, ed ero già io il sindaco facente funzioni, ha dichiarato che la città era nelle mani di nessuno. Il nessuno sarei io. Mi sembra giusto dare delle risposte su cosa ha fatto questo nessuno in questi anni».
Bonaccorsi chiarisce alcuni punti
«Quest’amministrazione appena insediata non ricevette solo la deliberazione con la quale veniva dichiarato il dissesto. Ma insieme a questa ne ha ricevuta un’altra con la quale la corte dei Conti ci ordinava l’adozione di misure correttive. Le misure correttive erano adempimenti che non erano stati fatti e valevano 449 milioni di euro. Questo significa che negli anni precedenti, in ognuno di quegli anni, non si sono fatti adempimenti per una media di 90 milioni l’anno. Chi amministrava la città di allora oggi si permette di dire che la città è nelle mani di nessuno! Sapete cosa succedeva nella precedente amministrazione, quando sembrava vivessimo nell’Eden della trasparenza, del progresso, delle conferenze stampa? Succedeva che per ben tre volte si è tentato di modificare il Piano di Rientro. Nessuna delle tre volte si è riuscito a farlo. Alla terza volta si è dato l’incarico ad una società di consulenza esterna per 30 mila euro. E anche in quel caso c’è stato un errore. E’ stato sbagliato il giorno entro il quale quell’atto doveva essere approvato».
Bonaccorsi infine fa riferimento all’emendamento Salva Catania approvato nel 2019.
«Mentre qualcuno contraeva mutui lasciandone l’onere alle future generazioni, quest’amministrazione lascerà alla città e alle future generazioni 35 milioni di euro l’anno fino al 2033».
Un messaggio chiaro, quello di Bonaccorsi che ha in maniera evidente ha “zittito” l’aula.
Dopo tre ore di consiglio, il Rendiconto 2020 è stato approvato con 18 voti favorevoli e due astenuti.