Messina al passo di Israele e Stati Uniti: birra artigianale in uno spazio dell’hub al costo di cinquanta centesimi per incentivare i giovani a vaccinarsi.
Un’iniziativa quella promossa dall’Asp messinese che ha fatto discutere: «Come sperimentato in Israele, ospiteremo uno spazio dedicato ad una birra artigianale – dice il commissario emergenza Covid Messina Alberto Firenze – Alla luce della riapertura in sicurezza delle attività commerciali del settore della ristorazione i ragazzi possono vedere i centri vaccinali anche come un’opportunità di ritrovarsi insieme, nel rigoroso rispetto delle regole, legati da un interesse comune».
La birra in questione è la Birra Feluca, giovane bevande messinese, presentata recentemente al Salone delle Bandiere del Comune di Messina che ha deciso, con entusiasmo di aderire all’iniziativa. La postazione servirà birra spillata a bassa gradazione alcolica.
Ma la birra è solo il primo passo per incentivare la campagna vaccinale a Messina:«nelle prossime settimane gli hub vaccinali accoglieranno anche altri generi di iniziative, eventi, momenti culturali e d’intrattenimento».
Nel resto del mondo, d’altronde, non è una rarità offrire “un premio” al fine di invogliare sempre più cittadini a vaccinarsi: in Serbia chiunque decida di farsi somministrare il vaccino riceverà ben 25 euro. Sempre in Serbia, più duro invece l’atteggiamento verso i dipendenti pubblici che rifiuteranno l’immunizzazione a cui, in caso di contrazione del virus, non verranno retribuite le ferie.
In Israele, invece, chi si vaccina riceve birra, coca cola e una pagnotta di challah o il cholent, uno spezzatino di carne. In Russia, viene offerto invece un cono gelato. Negli Stati Uniti, sono diversi i vantaggi per chi si vaccina: birra, popcorn, donut e persino sconti ristorante.
Commissione sanità: «È diseducativo»
Questa iniziativa non va proprio giù alla commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo: «Quella della birra a 50 centesimi nell’hub vaccinale per convincere i giovani a vaccinarsi mi sembra un’iniziativa fuori luogo e diseducativa. Da un lato perché non credo siano questi i messaggi da far passare per motivare i giovani a compiere un gesto a tutela della propria salute e di quella della collettività. Inoltre, in qualche modo così si rischia di legittimare e valorizzare l’uso dell’alcol, una delle piaghe che colpisce drammaticamente il mondo giovanile».
Così La Rocca Ruvolo annuncia l’audizione in commissione Salute del commissario per l’emergenza Covid di Messina: «Per avere tutti i chiarimenti necessari su questa iniziativa pubblicitaria lanciata, tra l’altro, in concomitanza con l’apertura delle prenotazioni agli over 16, mentre tutti noi sappiamo che l’alcol è vietato ai minori proprio per i danni che crea».