«Abbiamo chiesto al governo Musumeci di avere notizie su fatti gravi che riguardano i Beni culturali siciliani. Ma oggi l’assessore Alberto Samonà ha ricordato per mimica, gesti e movenze più l’impacciato ragioniere Ugo Fantozzi».
Queste le parole del deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, che ieri è intervenuto in aula all’Ars, durante la discussione degli atti ispettivi della rubrica dei beni culturali.
«Dietro a un banco stracolmo di cartelle, fascicoli, appunti e nonostante ciò troppo confuso e poco persuaso, l’assessore non è riuscito a trovare le carpette con le istruttorie alle risposte degli atti ispettivi. Tutto questo dopo appena quattro anni e mezzo di legislatura», continua.
«In particolare ho chiesto chiarimenti su alcuni fatti che riteniamo particolarmente rilevanti: il finanziamento da oltre 10 milioni di euro in favore di 3 borghi fascisti – spiega Barbagallo – il rifacimento della piazza principale di Caltagirone, città della ceramica e patrimonio Unesco con lavori fatti dall’amministrazione comunale precedente senza acquisire il parere della Sovrintendenza».
«Su un altro fatto che grida allo scandalo: la demolizione dell’ospedale Santa Marta di Catania, sulla collina di Monte Vergine, uno dei siti archeologici più importanti della Sicilia, effettuata con ruspe e mezzi pesanti senza il parere della sezione archeologica della Soprintendenza. Ci chiediamo come tutto questo sia potuto succedere e se siano state notate omissioni o azioni tali per cui occorre trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti».