Ieri a Palazzo degli Elefanti, un consiglio comunale molto atteso che ha visto la partecipazione anche di numerosi cittadini. Punto caldo all’ordine del giorno: l’aumento della TARI.
Che Catania stia vivendo una vera e propria emergenza rifiuti è evidente agli occhi di tutti. Ieri il consiglio comunale avrebbe dovuto votare un aumento della TARI, la tassa sui rifiuti, del 18%. Il consiglio comunale si apre da subito con la comunicazione, da parte del sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, del rinvio della votazione al 31 luglio. Un rinvio di un mese merito della decisione a livello nazionale di posticipare l’approvazione del bilancio dei comuni alla fine del prossimo mese.
«Quando andavo a scuola, speravo in una proroga del professore quando dovevo essere interrogato – inizia il consigliere Giuseppe Gelsomino – questo rinvio ci porterà solo a dover affrontare il problema tra un mese quando l’amministrazione si sarà già dimessa e questo comune sarà commissariato».
Sui toni agitati del consigliere Gelsomino la seduta viene sospesa per 10 minuti.
Con la ripresa del consiglio si susseguono gli interventi dei consiglieri Sebastiano Anastasi, Sara Pettinato che ricorda di aver dovuto già votare un aumento della TARI a inizi mandato: «Oggi risultati si sono visti solo negli ospedali. Questo aumento della TARI coinvolge solo il 49% dei cittadini, i paganti. Perché anche in questo caso non si sono visti risultati».
Proseguono contro l’amministrazione Graziano Bonaccorsi e Lidia Adorno. A sostegno dell’amministrazione invece i consiglieri Luca Sangiorgio e Manfredi Zammataro: «siamo tutti d’accordo che il 18% in più è qualcosa che dobbiamo scongiurare. Dobbiamo oggi comprendere quali sono le interlocuzioni per portare a casa un risultato che serva a non mettere più per l’ennesima volta le mani nelle tasche dei cittadini».
Per Daniele Bottino inaccettabile l’atteggiamento dell’opposizione: «non posso accettare che si dica in aula che la delibera della TARI non è passata perché c’era il pubblico presente. È una mancanza per tutto il consiglio comunale. Iniziate a capire cosa significa politica. Non esiste un consigliere comunale che vorrebbe votare questo aumento. Ci vogliono le proposte. Che ma gente possa percepire il lavoro portato avanti da tutto il consiglio comunale a prescindere dai colori politici».
A condannare l’opposizione la consigliera Paola Parisi: «prima di tutto quello che non riesco a tollerare è che i colleghi di questa maggioranza che in passato avevamo assessori di riferimento, rappresentanti un partecipate e altro, sono stati sempre in silenzio. Oggi passano all’opposizione e si permettono,dopo aver goduto per 4 anni di benefici, di attaccare quest’amministrazione. Non posso accettare che venga detto che questa delibera è stata rinviata perché abbiamo temuto la presenza del pubblico in aula. Che questa delibera sarebbe stata rinviata lo sappiamo da 24 ore quindi come potevamo prevedere la presenza del pubblico? Non sopporto le bugie. Dovreste sapere perché c’è questa delibera che nessuno di noi vuole votare. L discariche hanno aumentato i costi. E noi non abbiamo dove prenderli questi soldi».
Interviene in risposta il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi: «vi rispondo con un detto siciliano. “U lupu di mala coscienza come opera pensa”. Ritengo di non dover dare altra risposta. È irrispettoso dire che in questi anni non abbiamo fatto nulla».
Il sindaco facente funzioni, numero alla mano, risponde alle accuse dell’opposizione, ma lo streaming video salta. Quando viene ripristinato il collegamento a saltare è il numero legale.