All’indomani dell’assoluzione dell’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo non è affatto presto per dire che rinasce ufficialmente il progetto autonomista in Sicilia.
Trascorsi 10 anni di udienze, si risolve nella solita bolla di sapona la grande inchiesta del Ros di Catania che tra il 2008 ed 2012 fece tanto rumore e scalpore da costringere l’allora governatore a dimettersi dalla carica, anzi tempo, per potersi difendere dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa e corruzione elettorale.
Cancellati con un colpo di spugna i faldoni di iblis, da oggi Musumeci ha un nuovo, scomodo, competitor.
Non bastava un ex presidente carismatico come Totò Cuffaro che dopo gli anni passati in carcere ritorna tra la gente più saggio e combattivo, adesso c’è l’ombra pressante di un altro ex presidente.
E se con il primo Musumeci poteva forse sperare in un accordo, con Lombardo l’attuale presidente potrebbe incontrare forti resistenze. Perchè lo stratega Raffaele Lombardo dovrebbe appoggiare Musumeci se il progetto autonomista riprende corpo scevro da ogni ombra?
Ci potrebbero essere due candidati alla presidenza molto forti. Gaetano Miccichè e Raffaele Stancanelli. Su di loro, ma sopratutto sul deputato europeo Stancanelli potrebbero mettersi d’accordo tutti. A mettere pepe, la disputa tra Gianfranco Miccichè e Nello Musumeci.
Giochi aperti più che mai per le regionali siciliane.