Scandalo nel settore della moda, arrestati Francesco Pampa e Massimiliano Vicari con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di minorenni e induzione alla prostituzione minorile. I due delinquenti erano imprenditori nel settore della moda e organizzazione di eventi, il loro lavoro, però, prevedeva giri di affari illegali. Le prove a carico dei due palermitani sono aberranti, per tale motivo su di loro pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal GIP del Tribunale di Palermo. Il giro avrebbe coinvolto anche le modelle iscritte alle agenzie di cui gli indagati sono i titolari, la Vanity Models Management e la Max Services Agency.
Francesco Pampa: violenza sessuale e favoreggiamento della prostituzione
Francesco Pampa, imprenditore di Monreale, è accusato di violenza sessuale nei confronti di minorenne, prostituzione minorile, induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne.
Massimiliano Vicari: prostituzione minorile e favoreggiamento della prostituzione
Massimiliano Vicari, palermitano, risponde, invece, di prostituzione minorile ed induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne.
Rapporti sessuali con minori in cambio di soldi
Nella lista degli indagati figura, inoltre, una terza persona finita ai domiciliari. Questo ignoto G.F è indagato del reato di prostituzione minorile e per aver intrattenuto rapporti sessuali con una ragazza non ancora diciottenne in cambio di denaro.
Gli investigatori, ricostruendo la dinamica sono risaliti ad almeno un episodio di violenza sessuale dietro all’inchiesta e un giro di prostituzione gestito da Pampa e Vicari. Il giro avrebbe coinvolto anche le modelle iscritte alle agenzie di cui gli indagati sono i titolari, la Vanity Models Management e la Max Services Agency.
La denuncia di una ragazza minorenne
L’indagine si sviluppa a partire dalla denuncia di una ragazza minorenne che ha iniziato a lavorare con i due uomini all’età di 15 anni. Avrebbe confidato ai poliziotti di essere stata “iniziata” quasi subito da Pampa che l’ha poi proposta al socio Vicari e poi indotta a concedersi ad uomini più grandi, clienti dell’agenzia o semplicemente a coloro che partecipavano agli eventi legati alla moda. Dal racconto della giovane emerge che le aspiranti modelle venivano contattate tramite i social e invitate a partecipare ai provini che si tenevano presso lo studio condiviso dai due indagati. Le giovani minorenni accompagnate dai genitori, superato il provino con il patron Pampa, si iscrivevano all’agenzia pagando un quota di circa 50 euro. Da quel momento iniziava il loro percorso all’interno dell’agenzia e partecipavano a casting, sfilate o shooting fotografici che si tenevano in ambito locale o al massimo all’interno della territorio regionale.
Gli indagati rassicuravano le aspiranti promesse di vincere le gare di bellezza locali ma in realtà finalizzato solo a poterle abusare sessualmente e concederle poi ai loro amici. Negli abusi sessuali erano inclusi anche clienti conosciuti agli eventi che pagavano centinaia di euro per le prestazioni sessuali.
Crediti foto: Diretta Sicilia