Dopo l’appello dell’Ordine degli Ingegneri, anche l’Anci chiede una maggiore attenzione per quanto riguarda la necessità di dotarsi di un Piano di Emergenza Comunale.
Per questo motivo, Anci Sicilia ha scritto al Ministro Musumeci affinchè diventi parte attiva perchè nella nuova legge di bilancio ci sia sia una disponibilità economica, sia norme più specifiche. Ricordiamo, infatti, che il Piano di Emergenza ha dei costi eccessivi spesso per il budget presente nei comuni.
In precedenza, si è sottolineata l’importanza di questo Piano e l’assoluta mancanza di documenti approvati in tutta l’isola.
“La recente tragedia di Ischia – si legge nella nota inviata a Musumeci – ha riproposto, nella sua drammaticità ed urgenza, il tema della capacità, anche a livello locale, di far fronte alle emergenze di Protezione Civile. Dai dati in possesso del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile solo il 49% dei comuni dell’Isola è dotato di un Piano mentre quelli esistenti andrebbero aggiornati. Si tratta di una condizione inaccettabile che perdura da troppo tempo. La questione, sfortunatamente, non è solo di carattere finanziario e non può essere risolta senza un pieno coinvolgimento delle comunità interessate. Non si tratta di produrre un documento generico, da “tenere in un cassetto”, ma di acquisire uno strumento operativo e attuabile in caso di emergenza. Come testimoniano anche i recenti dati forniti da ANCI nel “Rapporto sulle attività della Protezione Civile nei Comuni 20222, si registra l’assenza negli enti di figure professionali che sappiano guidare questo percorso e solamente lo 0,6% dei dipendenti ricopre il ruolo di addetto alla Protezione Civile (un addetto ogni 21.500 abitanti)”.