“Non è solo una richiesta di ampliamento, qui si tratta di raddoppiare la discarica!”, che, manco a dirlo, è quella di Contrada Grotte San Giorgio a Lentini, prevista in esaurimento al 31 marzo e per l’ampliamento della quale i Comitati spontanei dei cittadini, ma anche le amministrazioni dei comuni coinvolti, Lentini, Francofonte, Carlentini hanno già dichiarato, anche con atti ufficiali, la loro contrarietà.
In sostanza ai 4,4 milioni di metri cubi oggi esistenti, e in esaurimento o già esauriti, si richiede di aggiungerne ulteriori 4,5 milioni. Il “no” proviene da un intero territorio, anche se su questo punto in particolare non si sono ancora espresse Catania con Comune e città metropolitana e Asp, coinvolte perché l’Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta ne comprende una porzione di territorio.
Nel dettaglio, solo nell’area della provincia di Siracusa esistono già quattro bacini di discarica (DDG 697/2011, circa 600 mila mc, esaurita; DDG 694/2012 – bacini A e B, 1,9 milioni mc; DDG 37/2018 – bacino C e riprofilatura – 1,9 milioni mc). Con il progetto proposto, bacini D, E e F sono previsti 4.4551.050 mc, sette bacini nella provincia di Siracusa e altri sei bacini nell’adiacente territorio della provincia di Catania.
La sede di discussione è la Conferenza di servizi al Dipartimento Ambiente della Regione siciliana (con termine previsto entro 120 giorni), a richiedere l’ampliamento è la commissariata Sicula Trasporti Spa e la prima videoconferenza si è tenuta lo scorso 25 febbraio via Skype, interrotta dopo cinque ore solo da un improvviso blackout della rete internet del Dipartimento Ambiente. Ma resta il verbale, che attesta ancora tanti “omissis” ed elementi di criticità, rilevati dalla Commissione tecnico specialistica nel parere istruttorio intermedio.
Il “parterre” delle presenze va da Salvatore Di Martino, dirigente regionale autorizzazioni e valutazioni ambientali, a Calogero Foti, dirigente generale Dipartimento Acqua e rifiuti, per la Sicula Trasporti l’amministratore giudiziario e presidente Cda Salvatore Virgillito, insieme ai consiglieri Salvatore Belfiore e Pasquale Castorina, il direttore tecnico della società Marco Morabito, il legale Bonaventura Lo Duca e il progettista Rocco Martello; rappresentanti di Arpa Sicilia, il dirigente del Libero consorzio comunale di Siracusa Domenico Sole Greco, il sindaco di Lentini Saverio Bosco, Giovanni Magro dell’ufficio del Genio civile di Siracusa. Come uditori hanno partecipato Francesco Ruggero dell’associazione BB.CC., Maria Cunsolo, consigliere comunale di Lentini e delegata dell’on.le Giampiero Trizzino, Metis Bombaci coordinatore Comitato abitanti di Vaccarizzo, Anna Bonforte rappresentante di Zero Waste Sicilia, il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio e Giusy Tuffia, vicesindaco di Francofonte.
Il prossimo incontro virtuale forse non sarà così partecipato, se dovesse essere accolta la richiesta dell’avvocato della Sicula Trasporti al Responsabile del procedimento, come si legge nel verbale, “a valutare la legittimità dell’autorizzazione concessa alle Associazioni e ai Comitati ad essere presenti, anche nella sola qualità di uditori”.
Il progetto presentato (che secondo Comitati e Associazioni è lo stesso di un anno fa, ndr) è relativo all’“ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi tramite la realizzazione dei bacini D, E ed F in Contrada Grotte San Giorgio”.
L’elenco degli “omissis” nella documentazione, come riportato sul verbale, è lungo e tecnico. All’occhio saltano alcune considerazioni della Commissione tecnico specialistica, che precisa “non si comprende sulla base di quale fabbisogno sia stata definita la volumetria del progetto della discarica pari a 4.551.050 mc, considerato che il Piano stralcio prevede per il biennio 2019-2020 per la provincia di Siracusa un fabbisogno volumetrico di 126.267 tonnellate. Pertanto, la stima del progetto appare sideralmente – si legge proprio così, ndr – superiore rispetto al fabbisogno stimato nel Piano stralcio per l’intera provincia di Siracusa”. O ancora, risulta assente “un apposito studio previsionale di dispersione degli odori” e “il Piano di monitoraggio ambientale, con indicazione planimetrica dei punti di presidio”, “non è stata attivata la procedura di incidenza ambientale”. E ancora, prima dell’emissione del documento finale, la società dovrà far pervenire, tra altri documenti, quello relativo al Patto di integrità ed alla conferma di iscrizione nella “white list” della Prefettura di Catania.
Ed è il sindaco di Lentini, Saverio Bosco, prima del blackout, a riuscire a ribadire come “una eventuale nuova autorizzazione sarebbe una vera condanna per il territorio in termini di salute e sviluppo economico”.
Intanto il 31 marzo si avvicina e il timore delle associazioni e dei Comitati è che, una volta arrivati all’“emergenza rifiuti”, come prevedibile e come finora fatto, si autorizzi senza considerare le conseguenze. “Ma – sottolineano – speriamo che stavolta sia veramente cambiato tutto, e di essere smentiti”.